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Eu-angelo e democrazia: "esperienze pastorali"

Don Lorenzo Milani, la Scuola di Barbiana, e la "Lettera a una professoressa". Un "ricordo" di Francesco Erbani - a cura di Federico La Sala

venerdì 11 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Libro-manifesto, si è detto, consegnato al mondo contadino di Barbiana, utopico e indigesto. Ma quel volume, suggerisce Giorgio Pecorini, che ha frequentato il prete per dieci anni, «non deve esser letto come un ricettario, ma come un atteggiamento etico». «Spesso gli amici (...) insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi (...)», annota don Milani in Esperienze pastorali, pubblicato nel 1958, quattro anni dopo l’arrivo a Barbiana. «Sbagliano la domanda, (...)

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> Don Lorenzo Milani, la Scuola di Barbiana, e -- La lettera di Michele Gesualdi che ha convinto il Papa ad andare a Barbiana.

martedì 20 giugno 2017

Ecco la lettera che ha convinto il Papa ad andare a Barbiana

La lettera di Michele Gesualdi che ha convinto il Papa. Il suo libro questa settimana con Famiglia Cristiana e Credere *

di Famiglia Cristiana *

      • Il 20 giugno papa Francesco si recherà in pellegrinaggio a Bozzolo e Barbiana per pregare sulle tombe di don Mazzolari e don Milani. Una decisione inaspettata e profetica, ma con un retroscena di cui sono stato testimone in prima persona.
        -  Il 2 dicembre 2016, all’indomani della mia nomina a direttore di Famiglia Cristiana, per una bella coincidenza sono stato ricevuto in udienza da papa Francesco. L’occasione era la consegna delle cartoline di auguri mandate dai lettori per il suo compleanno.
        -  Nella nostra delegazione c’era anche il direttore editoriale del Gruppo San Paolo, don Simone Bruno, che ha donato al Pontefice il libro di Michele Gesualdi Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana. Vedendo la copertina Francesco ha esclamato: «Oh, don Milani!». Sapeva bene chi era il priore di Barbiana e lo apprezzava. All’interno del volume c’era una busta. «È una lettera», ha spiegato don Simone, «che l’autore, uno dei primi ragazzi di don Milani, ha voluto che le consegnassi personalmente». Francesco fece un segno inequivocabile al suo segretario, per far arrivare il libro e la lettera direttamente sulla sua scrivania.
        -  Il testo integrale della lettera lo trovate pubblicato per la prima volta qui sotto. Le parole di Michele Gesualdi sono semplici e commoventi. E si concludono con l’invito ad andare a Barbiana: «Una sua visita, con il suo stile semplice e affascinante, in quella periferia da dove quella povera tomba e quella anomala scuola ci richiamano la radicalità del Vangelo che spinge a camminare sulla retta via, sarebbe un gran dono agli ultimi degli ultimi».
        -  Francesco ha accolto l’invito ed è una gioia per noi esserne stati il tramite. Davvero un dono grande, destinato “agli ultimi degli ultimi”.

LA LETTERA DI MICHELE GESUALDI

Caro papa Francesco,

mi è gradito di farLe dono di questo mio ultimo lavoro su don Lorenzo. Ho scritto questo semplice libro per far conoscere ai ragazzi di oggi un grande prete-maestro innamorato di Gesù e della sua Chiesa. Il Gesù che ha incontrato nella trincea della povertà più profonda di Barbiana. Era insieme a quei poveri contadini con la loro stessa faccia denutrita e le mani callose dalla fatica. Con loro ha sofferto, gioito, vissuto la povertà vera, ogni giorno, senza sconti. A loro ha dedicato il suo sapere e il suo apostolato.

La miseria della profonda periferia di Barbiana ha donato a don Lorenzo occhi, orecchie, bocca e cuore nuovo che ne han fatto un uomo diverso: povero tra i poveri rimasto per sempre, nella vita e nella morte, priore di quel niente di Barbiana, che l’amore ha fatto divenire consistenza e parola capace di parlare a tanti cuori e altrettante coscienze, molto lontano. Era Amore con la a maiuscola, incondizionato.

A noi si è dedicato come solo un maestro, fratello, padre sa fare. Ed educato a stare con la classe degli ultimi, a non dimenticarci della umanità bisognosa, a tenere a bada il nostro egoismo e a studiare con e per gli altri, «perché non si tratta di produrre una nuova classe dirigente, ma una massa cosciente», diceva.

Una sua visita, con il suo stile semplice e affascinante, in quella periferia da dove quella povera tomba e quella anomala scuola ci richiamano la radicalità del Vangelo che spinge a camminare sulla retta via, sarebbe un gran dono agli ultimi degli ultimi. Barbiana è ancora oggi un luogo fatto di nulla, in cui salire in punta di piedi a pensare, pregare e ascoltare quel profondo silenzio che scuote.

Con sincero affetto filiale e stima profondissima,

Michele Gesualdi

* Famiglia Cristiana, 19/06/2017


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