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Opinione pubblica e mezzi di comunicazione...

CITTADINI, CONSUMATORI, E GRANDE FRATELLO ("PADRE NOSTRO"): PERICOLI DI "TEO"DEMAGOGIE. LA STAMPA, UN BENE PUBBLICO, IL MERCATO E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA. Il grido di allarme di Jurgen Habermas - a cura di pfls

giovedì 24 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] i risultati di alcuni studi nel campo delle scienze della comunicazione sono interessanti. Perlomeno nell’ambito della comunicazione politica - dunque per i lettori in quanto cittadini - la stampa di qualità risulta essere il "mezzo-guida". Nei resoconti e nelle analisi politiche anche radio, televisione e il resto della stampa sono infatti largamente dipendenti dai temi e dai contributi prescritti dalle testate "ragionanti".
Supponiamo che alcune di queste redazioni finiscano sotto (...)

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> CITTADINI, CONSUMATORI, E GRANDE FRATELLO ("PADRE NOSTRO"). LA CRISI DELLA STAMPA, UN BENE PUBBLICO, E IL MERCATO. Il grido di allarme di Jurgen Habermas - a cura di pfls

mercoledì 23 maggio 2007


-  L’ad: "Il futuro è raccogliere sempre più dati sui visitatori per poter loro dire anche che lavoro devono cercare".
-  "E’ l’informazione globale", ma crescono le preoccupazioni per la tutela della privacy di chi naviga in Rete

-  Google sempre più Grande Fratello
-  Schmidt: "Organizzeremo la vita degli utenti"
*

LONDRA - Grande fratello Google: il gigante di Mountain View non mira più solo a raccogliere e fornire più informazioni possibili a chi naviga in rete, ma anche ad organizzare l’esistenza dei suoi utenti. L’obiettivo è stato dichiarato dall’amministratore delegato della società, Eric Schmidt, parlando con i giornalisti, secondo quanto riferisce il quotidiano finanziario britannico Financial Times. Una prospettiva destinata a suscitare nuovi timori per la tutela della privacy per il colosso dell’online, che in Italia si è appena aggiudicato il Big Brother Award come tecnologia più invasiva, premio in negativo in materia di privacy.

Per Schmidt è di fondamentale importanza raccogliere quante più informazioni sugli utenti così che un giorno Google potrà "influire" direttamente sulla nostra vita, dicendo non solo cosa danno al cinema dietro casa, ma anche come passare un weekend libero, o addirittura indirizzare le nostre scelte professionali, grazie al fatto che conosce le nostre capacità e i nostri gusti. Una conseguenza logica, dice senza giri di parole l’ad, dell’ambizione del motore di ricerca di organizzare l’informazione globale.

Fonte: la Repubblica.


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