[...] «Care Amiche e amici,
invio questa lettera spedita al mio vescovo, nonché Presidente della Cei prima privatamente e dando una settimana di tempo per un eventuale incontro di approfondimento. Non ho avuto alcun riscontro per cui mi sento libero di renderla pubblica. Molte altre cose avrei voluto dire, ma dovevo restare entro una pagina. Sarà per la prossima lettera d’amore [...] - Genova 14 maggio 2007
[...] SENZA LA PROFEZIA, RIMANE LA COMPLICITÀ*
Egregio sig. Cardinale,
viviamo (...)

Carissimo don Farinella, sono un medico di 54 anni e per la prima volta quest’anno ho sottoscritto l’8xmille non per la Chiesa Cattolica ma per quella Valdese Ho frequentato sempre la scuola pubblica, ma sono cresciuto tra i chierichetti e l’oratorio dei Salesiani di Don Bosco al Tuscolano: di loro ho solo piacevoli ricordi, anche se ho poi incontrato molte persone che hanno avuto esperienze diverse e dolorose. Dai Salesiani e da mio padre, maresciallo dei Carabinieri ormai all’ultima stagione della sua vita, ho imparato a guardarmi indietro, a dare ascolto, a testimoniare il Cristo e la sua rivoluzione ("non esiste più padrone né schiavo). Ho votato per tanti anni DC, un paio di volte i Socialisti, poi il PD di Prodi, alle Europee Emma Bonino, intelligente, brutta e incensurata. Purtroppo il Papa e la Curia si sono venduti per un piatto di lenticchie e, anche se ’lo sterco del diavolo concima la vigna del Signore", quello che sta avvenendo è inaccettabile. Se non ci fossero preti come Lei, compreso il mio Parroco e don Sciortino di Famiglia Cristiana (chissà che fine gli faranno fare!), credo che chiederei di ’sbattezzarmi’, solo per pura protesta. Cristo resta un modello. Purtroppo predico bene e razzolo male e sono sicuro che Papa e Cardinali userebbero meno misericordia verso di me (ero favorevole a sospendere l’alimentazione alla povera Englaro e di questo ho convinto anche le mie figlie minorenni) di quanta ne stanno mostrando per Berlusconi. Purtroppo credo anche che la scomunicheranno, ma comunque grazie a nome di tanti cattolici che la pensano come lei e me. Alessandro Maturo, Roma