[...] «Care Amiche e amici,
invio questa lettera spedita al mio vescovo, nonché Presidente della Cei prima privatamente e dando una settimana di tempo per un eventuale incontro di approfondimento. Non ho avuto alcun riscontro per cui mi sento libero di renderla pubblica. Molte altre cose avrei voluto dire, ma dovevo restare entro una pagina. Sarà per la prossima lettera d’amore [...] - Genova 14 maggio 2007
[...] SENZA LA PROFEZIA, RIMANE LA COMPLICITÀ*
Egregio sig. Cardinale,
viviamo (...)

Egr Don Paolo non sono un prete ma solo uno dei tanti poveri cattolici (sicuramente peccatore) che però per quanto possibile non danno giudizi. O almeno cerco. I giudizi infamanti da Lei lanciati (pedofilia è sicuramente infamante come lo è quello di prstituzione e menzogne) dovrebbero essere almeno provati , non trova?? La cultura del sospetto o della condanna certa anche senza le prove, non dovrebbe certamente appartenere ad un sacerdote. Il suo compito, anzi il nostro compito di cristiani non dovrebbe essere quello di perdonare (la nostra è la religione dell’amore o no?), non si dovrebbe condannare il peccato e non il peccatore?? Li sembra avere l’arma della certezza nelle sue mani, ne è sicuro?? Allora vada anche Lei a testimoniare contro (anche se non è , ripeto, il suo compito). Si è mai chiesto come mai tutte queste nefandezze vengono fuori sempre e solamente sotto elezioni per poi spegnersi miserante con dei "nulla di fatto" o con dei "non luogo a procedersi" o peggio con delle clamorose assoluzioni???????? Grazie di una sua risposta anche se non sono Cardinale Giuseppe Buffagni Modena