Quello che ’Paolo Farisella, prete’ scrive con accorato dolore di verità è la lettura più naturale ed ovvia della realtà.
Questa lettura risulterà uno scandalo e si ritorcerà contro ’il prete Paolo Farisella’ , se non verrà avallata da credenti e laici che - mantenuto un pensiero autonomo e costruita la vita sociale senza connivenze - avranno il coraggio di uscire allo scoperto. Va auspicata una tangibile testimonianza di coloro che risultano congrui con i valori iindicati dai profeti, dagli uomini e dalle donne di pensiero e dagli umili che agiscono le elementari regole di vita per la sussistenza e la solidarietà. Per rimettere a fuoco le dinamiche etiche, le azioni di uguaglianza e libertà e le riflessioni del profondo, dobbiamo comunque allearci - di volta in volta - con tutti coloro che hanno obiettivi chiari e semplici , senza spaventarci delle sigle e delle etichette da dove partono le proposte ( sigle cattoliche, ebraiche, buddiste, laiche o atee, giustizialiste, anarcoidi, comiche, comuniste, radicali , di sinistra, di centro, di destra e così via). Quello che preoccupa è il bisogno di riconoscersi sotto etichette e non con gli obiettivi condivisi.