Caro Ermanno,
lei continua a proporre contrapposizioni fuori del tempo, e comunque affronta il problema etico riferendosi a precisi schieramenti e uomini, come se rappresentassero la totalità delle posizioni dei comuni cittadini. In pieno rispettando la sua opinione, che mi sembra molto decisa e radicata, mi piacerebbe che il dibattito si spostasse, per una volta, su un piano diverso. La libertà - non solo sessuale - è dei singoli, e questo lo riconosce anche uno spirito cristiano all’interno della Chiesa. Alludo a uno dei più grandi profeti del nostro tempo, il cardinale Carlo Maria Martini. Si tratta di creare le basi per la pacifica convivenza delle libertà, atteso che la "vera" vocazione del cristiano è la Carità. "Dove è carità e amore, lì c’è Dio". In questa prospettiva, le censure, le restrizioni e i limiti positivamente e storicamente imposti escono di scena, restituendoci l’autentico comandamento di Cristo, "ama il prossimo tuo come te stesso". Per ultimo, non mi sembra che questo (mio stesso) discorso sia portante nelle politiche di Berlusconi o di Prodi. Il primo, risulta indubbio, è diventato la bandiera dell’autoritarismo d’una Chiesa ormai troppo assolutista e attaccata al potere. Talmente tanto da aver scordato il fondamento del cristianesimo, che è, appunto, la Carità. Che, poi, implica tutta una serie di atteggiamenti e pratiche, soprattutto di accoglienza, rigettati da tanti porporati e gerarchie. In quanto a Prodi, non trovo che le sue vicinanze a impero e capitale abbiano qualche parentela con la semplice carità cristiana.
Con sincera cordialità, emiliano morrone