[...] Certo, la politica è fragile, confusa, e un po’ corrotta, ma la verità è un’altra: l’Italia manca di una presenza autorevole del «pubblico» e delle scelte di politica economica che non possono essere delegate - lo diceva anche Keynes - ai privati. In questo non c’è nostalgia dello statalismo, ma la richiesta di soggetti pubblici - anche istituzionali - che ascoltino e cerchino di soddisfare le necessità di chi non vive, ma sopravvive. Non riducendo l’attenzione a carità pubblica. Per (...)
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