Il ministro degli Esteri interviene sull’allarme lanciato dal collega francese
"Bisogna lasciare il tempo che serve all’iniziativa diplomatica"
Iran, D’Alema frena Kouchner
"Guerra non è una soluzione"
El Baradei: "L’uso della forza è l’ultima risorsa" *
VIENNA - "Nuove guerre credo non sarebbero la soluzione del problema e creerebbero soltanto nuove tragedie e nuovi pericoli". E’ una risposta indiretta ma chiara quella che il ministro degli Esteri Massimo D’Alema riserva all’allarme lanciato dal collega francese Kouchner. "Prima di parlare di nuove guerra - aggiunge il titolare della Farnesina - bisogna lasciare il tempo necessario per l’iniziativa politica e diplomatica. La questione del nucleare iraniano è all’attenzione dell’Onu. Ci sono sanzioni decise dalla Comunità internazionale e c’è nello stesso tempo una proposta all’Iran di negoziare una soluzione pacifica di questa crisi".
Continuare ad insistere sulla via diplomatica, è la ricetta di D’Alema, evitando atti di forza. "Si tratta di rilanciare l’iniziativa internazionale e di questo si discuterà anche a New York a latere dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Non mi sembra felice l’idea di parlare di guerre in questo momento".
E un’altra importante presa di posizione sulla questione arriva dal direttore generale dell’Aiea, Mohammed El Baradei, che invita la comunità internazionale ad abbassare i toni per evitare un’escalation di tensione con il paese di Ahmadinejad: "L’Iran non rappresenta al momento un pericolo chiaro e immediato. Spero che tutti abbiano imparato la lezione dell’Iraq, dove 70mila civili innocenti hanno perso la vita a causa del sospetto che un Paese fosse in possesso di armi nucleari". Un vero e proprio invito alla cautela rivolto alla comunità internazionale: "Ritengo che ciò che dobbiamo fare ora è incoraggiare l’Iran a lavorare con l’agenzia per chiarire le questioni aperte" insiste El Baradei.
Nel corso della giornata, inoltre, l’allarme del ministro francese è stato ridimensionato anche dalla Germania. "Per noi qualsiasi opzioni diversa da una soluzione diplomatica non è in discussione" afferma il portavoce del governo tedesco, Ulrich Wilhelm, ribadendo che la Germania lavora con i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu a un piano per inasprire le sanzioni contro Teheran. Gli fa eco il capo della diplomazia austriaca, Ursula Plassnik: "Il mio collega Kouchner è l’unico che può spiegarvi cosa intendeva, ma non capisco perchè ricorra a una retorica marziale in questa fase". Sulla questione è intervenuto anche il premier francese Francois Fillon sottolineando che Kouchner ha ragione a sostenere che la situazione è grave, ma "bisogna fare di tutto per scongiurare una guerra contro l’Iran".
* la Repubblica, 17 settembre 2007.