La strage nel quartiere di Sin el-Fil, una ventina i feriti
Fra le vittime Antoine Ghanem, della Falange Cristiana
Autobomba a Beirut, 6 morti
ucciso deputato antisiriano
L’attentato a pochi giorni dalle presidenziali, previste il 25 settembre L’ex presidente Gemayel: "Un attacco alla democrazia e alla libertà" *
BEIRUT - E’ di almeno sei morti e una trentina di feriti il bilancio di un attentato compiuto oggi a Beirut: un’autobomba è esplosa nel quartiere cristiano di Sin el-Fil, alla periferia est della capitale libanese, non lontano dall’hotel Metropolitan. Nell’agguato è rimasto gravemente ferito anche il deputato della maggioranza parlamentare antisiriana, Antoine Ghanem, avvocato, 64 anni, membro di spicco del partito della Falange Cristiana. Secondo fonti della sicurezza, sarebbe stato proprio lui l’obiettivo degli attentatori.
L’attacco si verifica a pochi giorni dalle decisive elezioni presidenziali, in programma per il 25 settembre, che si svolgeranno nella tensione fra l’opposizione, sostenuta da Damasco e teheran, e la maggioranza parlamentare antisiriana. Quello di Ghanem "è chiaramente un assassinio teso a ridurre il numero dei deputati antisiriani in Parlamento e bloccare le elezioni", afferma il deputato antisiriano Antoine Zahara. "Un attacco alla democrazia e alla libertà - commenta l’ex presidente, e leader della falange Cristiana, Amin Gemayel - vogliono un presidente-burattino in mani straniere".
Le prime immagini della strage mostrano una colonna di fumo levarsi dalla zona dell’esplosione, fiamme in diversi punti e macchine incendiate. L’auto, imbottita di esplosivo, è saltata in aria - probabilmente azionata da un telecomando, dicono fonti della sicurezza - nelle vicinanze della casa dello stesso Gemayel il cui figlio, Pierre, fu ucciso in un attacco terroristico il 21 novembre del 2006.
Nel febbraio del 2005, l’ex primo ministro Rafik al-Hariri fu ucciso, sempre da un’autobomba, insieme ad altre 22 persone. L’ultimo attentato mortale a Beirut risale al 13 giugno scorso, quando il deputato della maggioranza parlamentare antisiriana Walid Eido perse la vita, con altre nove persone compreso il figlio, nell’esplosione di un’autobomba sul lungomare della città.
* la Repubblica, 19 settembre 2007.