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BUSH E I SUOI CONTI ALLA ROVESCIA!!! GUERRA, E ANCORA GUERRA: ORA CONTRO TEHERAN. UN "BEL REGALO" DI FINE MANDATO AGLI STATI UNITI, ALL’EUROPA E AL MONDO INTERO!!! Silenziosamente, furtivamente, al riparo dalle telecamere, la guerra contro l’Iran è cominciata. Un articolo di Alain Gresh (maggio 2007) - a cura di pfls

mercoledì 10 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] niente indica che il presidente Bush abbia rinunciato ad attaccare l’Iran.
Questo obiettivo s’inscrive nella sua visione di una «terza guerra mondiale» contro il «fascismo islamico», una guerra ideologica che non può finire se non con la vittoria totale. La demonizzazione dell’Iran, facilitata dall’atteggiamento del suo presidente, s’inscrive in questa strategia, che può sfociare in una nuova avventura militare. Sarebbe una catastrofe, non soltanto per l’Iran e per il Vicino Oriente, (...)

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> BUSH E I SUOI CONTI ALLA ROVESCIA!!! GUERRA, E ANCORA GUERRA: ORA CONTRO TEHERAN. UN "BEL REGALO" DI FINE MANDATO AGLI STATI UNITI, ALL’EUROPA E AL MONDO INTERO!!! --- Nel silenzio dell’Europa, L’ALTOLA’ DI PUTIN ALLO SCUDO SPAZIALE ... E ALLA GUERRA ALL’IRAN.

sabato 27 ottobre 2007


-  Il presidente russo paragona l’attuale scontro al momento più buio della Guerra Fredda
-  Al centro del malumore russo l’intenzione Usa di porre l’Est Europa sotto il suo ombrello protettivo

-  Putin: "Le tensioni sullo scudo spaziale
-  ricordano la crisi dei missili a Cuba"

LISBONA - Le tensioni tra Usa e Russia sull’estensione del progetto di scudo spaziale americano anche a difesa dell’Europa orientale sono paragonabili alla crisi missilistica di Cuba del 1962. A riportare il mondo indietro al periodo più drammatico della Guerra Fredda con questo inquietante parallelismo è stato il presidente russo Vladimir Putin. "Vi voglio rammentare che i nostri rapporti si sono evoluti lungo un percorso simile a metà degli anni ’60 del secolo scorso", ha detto il capo del Cremlino parlando a Lisbona a margine del vertice russo-portoghese.

"Per noi - ha aggiunto - tecnologicamente la situazione è molto simile". "Azioni analoghe da parte dell’Unione Sovietica quando posizionò i missili a Cuba provocarono la crisi", ha ricordato ancora Putin. "Per noi tecnologicamente la situazione è analoga: vengono create delle minacce simili alle nostre frontiere. Grazie a Dio al momento non c’è nessuna crisi tipo quella cubana, e questo soprattutto grazie al fatto che i rapporti tra Russia, Stati Uniti ed Europa sono cambiati".

L’intenzione di Washington di far cadere anche Polonia e Repubblica Ceca sotto l’ombrello protettivo del suo scudo spaziale ha già profondamente avvelenato i rapporti con Mosca. Nelle scorse settimane, in occasione di una visita al Cremlino del Segretario di Stato Condoleezza Rice, gli Stati Uniti hanno già dovuto incassare un durissimo "niet".

"Non esiste alcun accordo sulla questione", aveva messo in guardia il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov al termine dell’incontro con la delegazione americana, aggiungendo che l’intero progetto dell’estensione all’Est dello scudo "dev’essere congelato", se davvero si vuole che i negoziati bilaterali del trattato Inf per la riduzione degli armamenti giungano a un qualche risultato concreto.

Lavrov in quell’occasione aveva anche avvertito gli Stati Uniti che Mosca "prenderà delle misure per neutralizzare la minaccia" se Washington andrà avanti con il suo progetto senza tenere conto delle preoccupazioni russe.

* la Repubblica, 26 ottobre 2007.


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