Ad "Annozero" il documentario sugli abusi sessuali commessi da sacerdoti
In studio monsignor Fisichella, don Di Noto, Piergiorgio Odifreddi e l’autore del film
Santoro, la puntata delle polemiche
ancora bufera sull’inchiesta della Bbc
La discussione non si placa: nuovo scontro in cda, Curzi lascia i lavori *
ROMA - Ecco la puntata delle polemiche, quella che ha agitato i sonni di politici e vescovi, consiglieri d’amministrazione Rai e vertici di viale Mazzini, un po’ meno quelli di Michele Santoro che ha avuto l’idea e che, fin da subito, s’è detto convinto delle proprie intenzioni. Ovvero, dedicare l’appuntamento di domani del suo Annozero, alle 21 su RaiDue, a Sex Crimes and the Vatican, il discusso documentario della Bbc sugli abusi sessuali commessi da religiosi a danno di minori, mandato in onda dall’emittente britannica nell’autunno del 2006 e diffuso su internet (e divenato fenomeno della Rete) anche in una versione con sottotitoli in italiano. Ad Annozero dovrebbe andare in onda una versione, appositamente tradotta e doppiata, un po’ più breve rispetto all’originale, ma per ragioni - precisa la redazione di Santoro - di puro editing televisivo. Il condizionale è d’obbligo perché ancora oggi, nel corso del consiglio d’amministrazione, quando si è discusso sull’opportunità di mandarlo in onda o meno, il consigliere Sandro Curzi ha abbandonato i lavori.
Dopo la dura presa di posizione dei vescovi, che dalle pagine del quotidiano Avvenire avevano bollato il documentario come "un’infame calunnia", e dopo la richiesta, altrettanto ferma, di Santoro affinché la Rai lo acquistasse (e con Enrico Mentana pronto a subentare nel caso di un "no" di viale Mazzini), erano scesi in campo i big della politica. Fra gli altri, Piero Fassino aveva auspicato "equilibrio e prudenza", Gianfranco Fini s’era detto convinto che la Rai avesse speso soldi pubblici per finalità "che non hanno nulla a che vedere con l’informazione".
Dopo l’Avvenire, era stato il segretario generale della Cei, monsignor Betori, a scendere direttamente in campo: aveva sottolineato che il filmato diffonde certamente alcuni "contenuti falsi", ma allo stesso tempo aveva precisato che da parte dei vescovi non vi era alcuna richiesta di censura, ma solo la raccomandazione che, in caso di messa in onda, si prendessero le distanze da tali falsità.
Poi, il sì del direttore generale della Rai, Claudio Cappon, che si è assunto la responsabilità di acquistare il video e di seguire, in prima persona, la messa a punto della serata. Garantendo, prima di ogni altra cosa, che tutte le parti coinvolte venissero autorevolmente rappresentate. Ma anche su questo, nelle settimane scorse, il centrodestra del cda aveva dato battaglia. In particolare, era stato il consigliere Marco Staderini a ribadire: l’ultima parola sulla messa in onda spetta al consiglio d’amministrazione.
Il parterre della puntata è stato organizzato informando, passo dopo passo, la direzione generale della Rai. In studio (oltre alle presenze fisse Marco Travaglio, Vauro e Beatrice Borromeo) ci saranno monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, don Fortunato Di Noto, dell’associazione Meter (che da anni lotta contro il fenomeno della pedofilia su internet), Piergiorgio Odifreddi, autore di Perché non possiamo essere cristiani, e Colm O’Gorman, il reporter della Bbc che ha firmato l’inchiesta.
Una presenza fondamentale, quest’ultima: lo stesso O’Gorman fu vittima, da bambino, di abusi sessuali da parte di un prete. Il giornalista ha raccolto testimonianze in tutto il mondo, dalla cattolicissima Irlanda fino agli Stati Uniti, al Brasile e all’Inghilterra. Al centro dell’inchiesta, un documento riservato del Vaticano, il Crimen Sollicitationis del 1962, che spiega ai vescovi come comportarsi con i preti che tentano approcci sessuali dal confessionale, nonché come affrontare "ogni atto osceno esterno (...) con giovani di ambo i sessi".
* la Repubblica, 30 maggio 2007