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Gesù, da cui tutti abbiamo ancora tanto da imparare, sottolineava quanto siano importanti e necessari gli scandali (Luigi Cancrini).

MESSO IN ONDA DA "ANNOZERO" IL VIDEO DELLA BBC "SEX CRIMES AND THE VATICAN". NIENTE PIU’ PUO’ ESSERE COME PRIMA!!! VARI INTERVENTI, COMPRESO QUELLO DELLA CEI, HANNO TENTATO DI BLOCCARLO E GRIDATO ALLO "SCIACALLAGGIO MEDIATICO". A DIFESA DELLA RAGIONE DELLO STATO E DELLE ISTITUZIONI DEL VATICANO. MA NON DEGLI OFFESI, DEI BAMBINI, E DELLA VERITA’ CHE RENDE LIBERI. HANNO CHIESTO SOLO DI OSCURARE IL CIELO E FERMARE LA STORIA!!! - a cura di pfls

venerdì 1 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] «Il battage pubblicitario che ha preceduto la messa in onda, questa sera su Rai Due, del video Sex crimes and the Vatican ha già fatto chiarezza sulle reali intenzioni della trasmissione: fare sciacallaggio mediatico contro la Chiesa e il Papa». Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa in una nota a firma di Franco Mugerli, presidente del Copercom, il coordinamento di 23 associazioni per la comunicazione con oltre due milioni di iscritti. Secondo il Sir, «questo filmato della (...)

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> MESSO IN ONDA DA "ANNOZERO" IL VIDEO DELLA BBC "SEX CRIMES AND THE VATICAN". NIENTE PIU’ PUO’ ESSERE COME PRIMA!!! VARI INTERVENTI, COMPRESO QUELLO DELLA CEI, HANNO TENTATO DI BLOCCARLO E GRIDATO ALLO "SCIACALLAGGIO MEDIATICO". A DIFESA DELLA RAGIONE DELLO STATO E DELLE ISTITUZIONI DEL VATICANO. MA NON DEGLI OFFESI, DEI BAMBINI, E DELLA VERITA’ CHE RENDE LIBERI. HANNO CHIESTO SOLO DI OSCURARE IL CIELO E FERMARE LA STORIA!!! - a cura di pfls

venerdì 1 giugno 2007

OPINIONI

Preti pedofili? La Chiesa sia credibile

Una macchia che coinvolge il 3% del clero: la stessa percentuale dei ministri di culto di altre confessioni che finiscono in tribunale ma sono ignorati dai giornali

di FILIPPO DI GIACOMO (La Stampa, 1/6/2007)

E’ la Chiesa Cattolica la "grande prostituta" del mondo»? Il pregiudizio urlato dal leader degli unionisti calvinisti dell’Ulster davanti a Giovanni Paolo II, nell’emiciclo di Strasburgo l’11 ottobre 1988, fa parte dei vari linciaggi subiti attraverso i secoli dalla gerarchia e dal clero cattolici. Un pregiudizio antico quanto il cristianesimo, particolarmente coltivato e diversamente declinato in ambiente anglosassone da quando la riforma protestante prima e l’illuminismo poi gli hanno anche attribuito un valore confessionale e nazionalistico con un mix gradito alla politica.

Un pregiudizio tira l’altro e, man mano che la marea immonda dei preti cattolici accusati di pedofilia montava, sui media anglosassoni negli ultimi due decenni si è letto spesso: «è la Chiesa il vero pedofilo». Una macchia, attribuita alla persistenza della legge sul celibato per i sacerdoti cattolici di rito latino, ed estesa, proprio per questo, a decine di migliaia di chierici. In realtà, fonti non confessionali stabiliscono allo 0,3 per cento del clero la percentuale di infamia che si riferisce alla Chiesa Cattolica. Una percentuale del tutto simile a quella che colpisce i ministri di culto di altre confessioni religiose i quali forse perché non cattolici e perché operanti in terre anglosassoni, finiscono in tribunale ma vengono ignorati dai giornali.

L’infamia di una parte

Una percentuale notevolmente inferiore alle condanne per pedofilia inflitte agli educatori e agli insegnanti delle scuole pubbliche statunitensi e irlandesi, i due Paesi dove la pruderie di Sex crimes and the Vatican - il video che ha tanto eccitato Santoro e i suoi - ha pescato, casualmente, nel torbido. È stato il Wall Street Journal, in un editoriale di qualche anno fa, a elencare, per stigmatizzare e rigettare, la spendibilità politica a stelle e strisce della «grande prostituta». Sull’Unità del 29 maggio una intervistatrice chiedeva a uno scrittore anticattolico irlandese: «Di cattolicissimi restiamo solo noi italiani: ci faccia sognare, ci dica, come è avvenuto nel suo paese il crollo del cattolicesimo?». Il giornale per il quale scrive la giornalista con i sogni, in teoria, si rivolge a un elettorato che in un recente sondaggio si è dichiarato «credente» al 70% e «praticante» per quasi il 30%.

Se qualcuno spera di tradurre politicamente l’infamia di una parte del corpo clericale della Chiesa, moderando così la spinta verso il centro intravista nelle ultime (e nelle future) tornate elettorali, vuol dire che, almeno politicamente, non abbiamo più argomenti.

Il «mistero dell’iniquità»

E che, nello specifico del problema pedofilia, ancora non vogliamo dire realisticamente nulla; visto che, secondo i dati dell’Onu, è un problema che colpisce circa 150 milioni tra bambini e bambine. Le vere inchieste, quelle per cui vale la pena mettere in campo la libertà di stampa, dovrebbero riguardare fenomeni come il turismo sessuale, la pedopornografia, lo sfruttamento sessuale di minori...

Proprio per questo motivo, è particolarmente importante che la Chiesa ci dica con tutta sincerità come mai è successo che, anche al suo interno, quel «mistero di iniquità» che Giovanni Paolo II aveva riconosciuto nel mondo ha così pervicacemente colpito. Dovrà dirci ancora, con parole credibili, come farà a ricostruire quella fiducia tradita che tanti papà e mamme avevano riposto nella loro Chiesa. Perché, al di là di ogni fatto confessionale, l’immonda macchia della pedofilia ha gettato sulla testimonianza della Chiesa quel «tradimento» definito e stigmatizzato con dolore da Giovanni Paolo II, il Giovedì Santo del 2002, il giorno del sacerdozio ma anche il giorno di Giuda, in una memorabile omelia. Un tradimento, del tutto simile a quello di Giuda, dell’umano che è in tutti noi.


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