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Repubblica Italiana e ... cattolicesimo "adulto"

SCUOLA E RELIGIONI. STATO E CHIESE. Scrutini ed esami di maturità: crediti scolastici ed insegnamento della religione cattolica. Il Ministro della Pubblica Istruzione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato invece di recepire l’ordinanza del TAR Lazio. E ora? - a cura di pfls

Comunicato urgente della Consulta romana per la laicità delle istituzioni
mercoledì 6 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il Ministro Fioroni ha cercato di introdurre surrettiziamente l’ora di religione fra le materie che concorrono a pieno titolo a formare la valutazione degli studenti per gli esami di Stato. Questo determina una situazione di discriminazione e disparità fra gli studenti che si avvolgono e quelli che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, senza poter o voler usufruire di attività alternative. Come ha infatti stabilito la Corte Costituzionale con le sentenze 203/89 (...)

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> SCUOLA E RELIGIONI. STATO E CHIESE. Crediti scolastici ed insegnamento della religione cattolica. Il Ministro della Pubblica Istruzione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato invece di recepire l’ordinanza del TAR Lazio - a cura di pfls

mercoledì 6 giugno 2007

Ora di religione

Appello al premier: sconfessi Fioroni

di Francesca Longo (il manifesto, 05.06.2007)

Un’ulteriore novità per i ragazzi che quest’anno affronteranno l’esame di maturità: se non sei stato esonerato dall’ora di religione cattolica ci sono crediti in più. L’iniziativa ha fatto mostra di sé mesi fa in una ordinanza ministeriale ed è finita sul tavolo del Tar del Lazio dietro segnalazione della Consulta romana per la laicità delle istituzioni (cui molte associazioni, chiese protestanti, unione delle comunità ebraiche ecc. hanno aderito). Al ministro Fioroni arriva la notizia che il Tar ha accolto l’istanza di sospensione dell’ordinanza ministeriale, sebbene solo con un provvedimento cautelare, e si rivolge al Consiglio di stato.

E il Presidente della sesta sezione del Consiglio di stato annulla provvisoriamente (però sino al giorno successivo agli scrutini) l’ordinanza cautelare del Tar: pertanto, almeno per quest’anno, un buon voto in religione (cattolica) è d’aiuto per risollevare le medie. Grazia divina, evidentemente.

Scrive il Tar: «Sul piano didattico, l’insegnamento della religione non può a nessun titolo concorrere alla formazione del credito scolastico per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive». Scrive la Consulta per la laicità: «Nell’attuale situazione gli scrutini si svolgeranno secondo la volontà del ministro, ma il successivo pronunciamento nel merito del Tar Lazio, che deve ancora avvenire, con molta probabilità ne porrà in dubbio l’esito annullando la parte impugnata dell’ordinanza ministeriale. Si verificherebbe così una situazione di incertezza giuridica sul corso e sugli esiti degli esami di stato, la cui responsabilità non potrà che ricadere sul governo. Chiediamo a Romano Prodi di adoperarsi in tempi rapidissimi affinché impedisca questo grave scempio della laicità della scuola pubblica e vengano ristabiliti lo status quo ante, la legalità e la certezza del diritto, dal momento che il governo può annullare in sede di autotutela le contestate e discriminatorie innovazioni apportate dall’ ordinanza ministeriale 26/2007».

I tempi devono essere davvero rapidi: gli scrutini si terranno la prossima settimana. E al premier si rivolge anche la Rete degli studenti, che parla di «scandalose ambiguità createsi a ridosso degli impegni di fine anno che danneggiano solo e unicamente gli studenti nel proprio diritto di essere valutati indipendentemente dalla scelta o meno di una materia facoltativa». La Rete attiverà uno sportello on line «per reclami e ricorsi degli studenti che si trovino discriminati».


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