A Pontida, dove è in corso il raduno della Lega Nord, la richiesta al capo dello Stato
Fini interviene sul caso Visco-Gdf: "Il presidente non può disinteressarsene"
Bossi, appello a Napolitano
"La gente vuole le elezioni"
PONTIDA (Bergamo) - Continua l’assedio della Cdl a Napolitano. Da Pontida Umberto Bossi ha detto: "La gente vuole le elezioni politiche, il paese è in grave difficoltà, mi rivolgo al presidente della Repubblica". E Gianfranco Fini da Roma: "Il presidente non può dire che la destituzione del comandante della Gdf non è di sua competenza".
Parlando a Pontida il leader della Lega è andato frontalmente contro Prodi. "Il governo - ha detto il Senatur - non ha i numeri per fare approvare le sue stesse leggi, il parlamento è paralizzato, c’è una situazione per cui non si può andare avanti. La parola deve tornare ai cittadini come dice la Costituzione, bisogna che ci siano subito le elezioni politiche, il presidente della Repubblica deve prendere atto di questa situazione", ha detto ancora il segretario federale della Lega Nord. Per Bossi, "la crisi della politica non è una invenzione dei giornalisti, se non si trova una soluzione c’è il rischio che aumenti perché il parlamento, che non ha i numeri, non può dare nessuna risposta".
Chiama in causa il capo dello Stato anche il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, intervenendo sul caso Visco-Gdf. "Il presidente della Repubblica non può disinteressarsi della vicenda perché la nomina dei vertici dell’arma rientra nelle competenze del Quirinale", ha sottolineato Calderoli, che non ha risparmiato critiche anche al collega d’opposizione Pier Ferdinando Casini: "Deve leggersi la Costituzione. La legge 189/59 che regola la nomina del comandante generale della Gdf. Bisogna studiare prima di parlare, se no si fa la figura degli asini".
"Il presidente della Padania - ha sottolineato Calderoli da Pontida - sicuramente non si sarebbe disinteressato del problema. La nomina del sostituto di Speciale è un decreto del presidente della Repubblica che ha la responsabilità delle Forze armate e quindi l’ultima parola spetta a lui. E’ sua la responsabilità".
Calderoli ha quindi ribadito la necessità di un dibattito al Senato e ha contestato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, "che ha adombrato il fatto che il dibattito sia inutile. Non so se Prodi comandi ancora al Consiglio dei ministri, ma al Senato comandano i senatori, e i senatori vogliono fare chiarezza su chi ha mentito: Visco o Speciale. Poi assumeremo le nostre decisioni che non saranno decisioni leggere. Noi abbiamo la nostra mozione e chiediamo al governo di esprimere fiducia alla Gdf, a Speciale e agli altri ufficiali coinvolti nella vicenda dei quali ci si è dimenticato".
* la Repubblica, 3 giugno 2007