Caro Federico,
è da molto tempo che ti seguo e come sai, pur non approvando le tue affermazioni sulla Chiesa cattolica, e in particolare sulla sua gerarchia vaticana , ti ammiro per la tua coerenza e la tua costante difesa di coloro che stanno al di là del "recinto", per una loro libera scelta o "non idonei", per motivi di "incompatibilità", con le "regole" e gli "orari" del buon pastore.
Come ebbi a sottolineare precedentemente, siamo tutti , indistintamente, colpevoli di quel delitto. Ciononostante, tutti abbiamo beneficiato di quel perdono !
Io credo profondamente che se ripartissimo tutti quanti da quel processo, da quel tempo (tempo di Erode il Grande, come sottolineavi tu), da quel luogo (la travagliata Palestina, stretta ancor oggi, come allora, nella morsa di autorità politiche e religiose) da quella morte (orribile, in croce ), troveremmo le risposte a tutti i nostri problemi.
Troveremmo la risposta alla sete di Giustizia presente nel mondo. Perchè senza Giustizia, come dovremmo aver capito da molto tempo, non avremo pace!
Attraverso quella clamorosa sentenza, siamo tutti chiamati affinchè la verità emerga sempre sull’errore, la giustizia sull’ingiustizia e il primato della dignità di ogni uomo sulle barbarie.
Io sono convinto che nessun sistema politico od economico (Capitalismo o Socialismo/Comunismo) possa dissetare l’uomo dalla sua sete di amore e giustizia. Soltanto Cristo, attraverso il suo sangue e la sua acqua vivificante può permetterci di riconoscere ed aiutare tutti quei "cristi" che, senza l’aiuto di un cireneo, portando la propria croce e le nostre colpe, giungono al limite della loro sofferenza lanciando il loro ultimo disperato lamento : "Dio mio, Dio mio, perchè m’hai abbandonato?"
Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto,
non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e
subito ne uscì sangue ed acqua.
(Giovanni 19,33-34)
Ricambio i tuoi cari saluti. Non so se potrò permettermi un viaggio a San Giovanni in Fiore. Probabilmente farò un breve viaggio in Baviera, sulle orme del "mio grande amico" Joseph.
biagio allevato