Inviare un messaggio

In risposta a:
Filosofia e Pittura. Etica per immmagini....

DOPO MUNCH, IL "GRIDO" DI ANTONIO PILATO. Il terribile è già accaduto. "L’impotenza del pensiero" occidentale ... e l’acqua, l’"acqua viva", il buon-messaggio in bottiglia alla deriva - a cura di Federico La Sala

Mostra personale di Antonio Pilato, presso la Civica Galleria d’Arte Moderna " Giuseppe Sciortino", a Monreale (dal 13 ottobre all’11 novembre 2007).
venerdì 19 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.» (E. Munch).

PILATO Antonio, pittore: "Geni in bottiglia. L’impotenza del (...)

In risposta a:

> DOPO MUNCH, IL "GRIDO" DI PILATO. --- MILANO: 7-14 marzo 2009, MOSTRA DI PITTURA. Presentazione critica di FULVIO PAPI.

mercoledì 4 febbraio 2009

LA PITTURA DI ANTONIO PILATO

Presentazione critica

di Fulvio Papi *

Antonio Pilato si avventura molto felicemente in una pittura che vuole essere una rappresentazione (vor-stollen, mettere davanti) di eventi del mondo secondo una vocazione narrativa che solo un percepire morale può instaurare nella sua energia espressiva.

Abituati ai numerosi collassi manierista, all’aggressività di superficie, o a segni inevitabilmente ridotti nell’angolo della decorazione, questa pittura evoca e, in certo senso impone, un referente etico comune, conferendo all’ esperienza estetica un approdo ulteriore. L’immagine si trasfigura nella comprensione emotiva, così che guardare questi lavori espone al giusto rischio che appaiano sentimenti e propositi tacitati spesso dallo scorrere sordo dell’essere.

Il tema di Pilato è l’insieme delle tracce, tracce devastanti del prendere un mare infido per una speranza, devota nel cuore, fragilissima nel mondo. A fronte di queste rappresentazioni del migrare torna alla memoria, in un contesto differente, il sintagma celebre di Primo Levi “se questo è un uomo”.

Azzardando astrazioni direi che la pittura di Antonio Pilato appartiene al continente del solo realismo possibile, quello che non parla con il lessico dell’amministrazione quotidiana, ma educa a vedere come si deve vedere (l’ “ infanzia negata” é il degrado di una figura chiusa, priva di ogni gestualità, propria di quegli anni: una figura che vive nella sua stasi tale che evoca altra specie vivente). E gli altri bambini, angeli senza cielo, abbandonati sulla riva con la memoria o la visione di un viaggio che ha il peso del destino.

Dovrei parlare del colore di Pilato: una tavolozza che ha preso tale confidenza con le sue risorse da costruire scene che catturano lo sguardo: sfondi paralizzanti, cieli crudeli, mari senza luce, ricchezze senza amore. E non vorrei dimenticare la “carretta della speranza”, dove la distribuzione del colore nel variare del sua dovizia, delle apparizioni, delle luci, fa persino evocare un tratto di felicità, quello del partire, dell’abbandonare la sorte già prefigurata, la morte quotidiana, per aprirsi a una storia incognita, per lo più pericolosa, ma ancora invisibile e assente.

Dicevo del realismo etico, possibile solo per l’arte sapiente del colore, capace di divenire una profonda inquietudine che seleziona lo sguardo, lo coinvolge e, un poco come è questo, lo opprime.

*
-  MILANO,
-  Circolo della Stampa - Sala Lanfranchi,
-  Palazzo Serbelloni - Corso Venezia 16,
-  7-14 marzo 2009, MOSTRA DI PITTURA,
-  DISPERAZIONE E FUGA DI ANTONIO PILATO,
-  Presentazione critica
-  FULVIO PAPI


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: