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ITALIA: COSTITUZIONE e UmaNITA’!!!

A ROMA, IN PIAZZA SAN GIOVANNI, IL POPOLO DELL’ARCOBALENO!!! TUTTI E TUTTE AL GAY PRIDE 2007. La laicità dello Stato e delle sue leggi ci sta a cuore!!! Una "dichiarazione" di Michele Serra - a cura di pfls

domenica 17 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Centinaia di migliaia in corteo per la giornata dell’orgoglio omosessuale.
Tantissime le associazioni, pochi i politici, slogan pro-Dico e anti-Vaticano.
A Roma l’arcobaleno Gay Pride.
Musica, colori e voglia di diritti. [...]
La bandiera della laicità
di MICHELE SERRA *
Se oggi potessi essere a Roma andrei al Gay Pride. E non per solidarietà "da esterno" a una categoria in lotta. Ci andrei perché, da cittadino italiano, riconosco nei diritti degli omosessuali i miei stessi diritti, (...)

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Oltre l’omosessualità

sabato 16 giugno 2007

Due lavori, di Xavier Lacroix e Joseph Nicolosi, ridiscutono quel pensiero unico mediatico sull’omosessualità che mette tra parentesi i fondamenti della convivenza

Constatare che il tema dell’omosessualità è diventato d’attualità, è forse poco. Ad uno sguardo più attento risulta piuttosto l’indice di una questione epocale che chiama in causa il destino del nostro «corpo biopolitico». Il trionfo dello scientismo e le promesse della bioingegneria inducono a credere che si possa sradicare e modificare il nostro dato biologico, la nostra natura, il nostro statuto sessuale: «Contrariamente a quanto afferma un pensiero affascinato dalla tecnica, l’essere umano non è malleabile a piacimento», afferma il filosofo e teologo francese Xavier Lacroix (docente a Lione). Nel suo libro In principio è la differenza. Omosessualità, matrimonio, adozione, propone un percorso di riflessione che attraversa nodi e termini concettuali (filosofici, giuridici, psicologici) che simbolicamente fondano la natura umana. Parole e concetti come famiglia, sessualità, genealogia vengono oggi segmentati e riformulati da nuovi termini quali «omoparentalità», «matrimonio omosessuale», «identità di genere».

«Dinanzi alle sfide attuali - nota Lacroix - le argomentazioni di tipo scientifico aprono un varco che la rivendicazione militante trasforma in opportunità». Il sempre più insistente appello all’uguaglianza, ai diritti, al riconoscimento dei desideri dell’individuo, interroga radicalmente il rapporto tra privato e pubblico, tra individuo e istituzioni. Non si tratta di negare affetti, bisogni o esigenze individuali, «bensì - precisa Lacroix - di riconoscere e istituire le strutture fondatrici dell’essere umano. Il diritto infatti non è solo uno strumento per la gestione dei desideri privati». Su un altro versante, ossia in merito all’odierna tendenza a minimizzare o addirittura incoraggiare l’omosessualità, il lavoro di Joseph Nicolosi "Oltre l’omosessualità. Ascolto terapeutico e trasformazione" apre un’altra prospettiva. Nicolosi, psichiatra statunitense di formazione psicanalitica, è il fondatore dell’Associazione nazionale di ricerca e terapia sull’omosessualità, che pratica la «terapia riparativa» e raccoglie studiosi, terapeuti e ricercatori che, in molti Paesi (Italia inclusa), cercano «di combattere la politicizzazione delle questioni scientifiche e terapeutiche». Nicolosi distingue nettamente il problema soggettivo dell’omosessualità dalle implicazioni sociali e culturali su cui si fondano i movimenti gay. Il libro racconta in modo accessibile un dato clinico: la possibilità di una trasformazione psichica che riporti un soggetto a ricostituire la propria identità maschile. «Ogni psicoterapia che tenti di sottoporre a trattamento l’omosessualità - ammette l’autore - rischia di suscitare scetticismo». In questo lavoro viene proposta la testimonianza di otto casi clinici: i loro racconti e le loro parole attraversano il lungo e faticoso percorso di guarigione. Mettono in evidenza (finalmente) omosessualità differenti. Notazione, quest’ultima, ben diversa da quella tesi, tanto insistente quanto mai dimostrata, che vuole ad ogni costo trovare un fondamento genetico dell’omosessualità; tesi caldeggiata dai sostenitori dell’omosessualità in quanto «variazione naturale» e «salutare» della sessualità. Il nodo centrale del lavoro terapeutico è la rielaborazione dell’amore paterno, di quell’antico bisogno di affetto e approvazione che nel processo di guarigione non ha più bisogno di essere soddisfatto attraverso l’erotizzazione: «L’esperienza terapeutica essenziale è la demistificazione degli uomini da oggetti sessuali a persone reali. È il passaggio da eros ad agape».

di Giancarlo Ricci, da Avvenire, 3 febbraio 2007


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