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> CALABRIA E NON SOLO. Operazione «Why Not» ---- Mancino: ’’Se screditato lascio’’. Napolitano chiede gli atti.

giovedì 4 dicembre 2008

L’indagine sul presunto tentativo di delegittimazione ai danni dell’ex pm di Catanzaro

Why not, Mancino: ’’Se screditato lascio’’. Napolitano chiede gli atti

Il vicepresidente del Csm in merito alle indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta di Salerno: ’’Non vorrei che su di me ci fosse l’ombra del sospetto, ho sempre operato al servizio delle istituzioni’’. E precisa: ’’Non fui io a chiamare Saladino ma un mio collaboratore ’’. Piena solidarietà gli è stata espressa dal plenum di Palazzo dei Marescialli. Alfano dispone accertamenti preliminari

ultimo aggiornamento: 04 dicembre, ore 14:02

Roma, 4 dic. (Adnkronos) - ’’Se una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia, non esiterei a togliere l’incomodo’’. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Csm Nicola Mancino (nella foto) nel corso del plenum di questa mattina, in merito alle indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta condotta dalla procura di Salerno sul presunto tentativo di delegittimazione ai danni dell’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris.

’’Non vorrei che su di me ci fosse l’ombra del sospetto, ho sempre operato al servizio delle istituzioni’’, ha aggiunto Mancino.

’’Non ho mai telefonato a Saladino. Ma la chiamata è partita da uno dei miei numeri di telefono ed è stata fatta da un’altra persona, un rappresentante di Comunione e Liberazione, Angelo Arminio, che nel 2001 era tra i miei collaboratori’’, precisa il vicepresidente del Csm, ribadendo, come già affermato ieri, di non aver mai avuto rapporti di alcun genere con l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta condotta da De Magistris.

Mancino ha aggiunto di vivere ’’uno stato di amarezza delle notizie di stampa che vorrebbero la mia persona sottoposta a indagini a Salerno. Non so se ci sono inchieste, ma so solo che qualche quotidiano ha parlato di indagini sulla mia persona, sull’ex pg di Cassazione e sul pg d’udienza disciplinare D’Ambrosio’’.

Il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli ha aggiunto che tra le notizie ci sarebbe appunto ’’anche un collegamento a rapporti che avrei avuto con Saladino: non ne ho mai avuti - insiste - non lo conosco; mi è stato presentato nell’’85 per un comizio di un candidato delle liste Dc ma non ho mai avuto rapporti con lui’’.

Piena solidarietà a Mancino è stata espressa dal plenum di Palazzo dei Marescialli. I togati e i laici dei vari schieramenti hanno sottolineato di essere accanto al vicepresidente del Csm. A partire dal togato di Md Livio Pepino che ha sottolineato il suo ’’apprezzamento per la sensibilità mostrata da Mancino. Eravamo consapevoli - ha detto - che l’operazione in atto, con gli attacchi al vicepresidente, mira a colpire tutti noi’’. ’’Amarezza’’ è stata poi espressa dal togato del Movimento per la giustizia Ciro Riviezzo ’’per questi attacchi che possono accadere a ciascuno di noi, perché è il prezzo da pagare per le funzioni che rivestiamo’’.

Antonio Patrono, togato di Magistratura indipendente, ha sottolineato che ora ’’abbiamo il dovere di mantenere la calma capendo il giusto percorso, perché seguendolo con pazienza si arriva al risultato. Mancino ha voluto ringraziare tutti i membri del Csm sottolineando che il Consiglio non si deve ’’chiudere a riccio e il sistema permette che la verità possa emergere’’.


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