Insomma l’Italia che non cambia, l’Italia condotta dai poteri ormai non più tanto occulti, l’Italia che deve dapprima preservare il canovaccio del potere feudatario qualunque sia l’orientamento del momento. Una Italia guidata dai senatori a vita e/o da quanti a questi intelletualmente si possono avvicinare, una Italia sempre sbilanciata verso logiche di potere assolutista qualunque sia l’esecutivo in carica: e allora mi chiedo che valore hanno le elezioni polpolari? Solo per gestire la parte economica di un potere che in realtà in mano ai politicanti non è mai stato. Una quinta colonna muove le fila di uno stato a torto definito democratico. Il caso de Magistris è solo una amplificazione di un sistema vigente, vivo ed incisivo che ha radici davvero profonde e di impossibile apoptosi. E a marzo torniamo alle urne: ma per fare che? Solo per cambiare lo skin di un sistema che in realtà è granitico e strutturale.
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