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Tra egoismi, narcisismi e cecità ....

DPEF 2008-2011. UNA NAVIGAZIONE A VISTA. Un duro giudizio di Mario Deaglio. Le forze politiche non conoscono più il Paese e il Paese non conosce più se stesso - a cura di pfls

domenica 1 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Nella migliore delle ipotesi, questo Dpef lascia invariato il quadro globale della finanza pubblica e dell’economia italiana. Non viene affrontato il problema principale della finanza pubblica italiana che è quello di ridurre la spesa, a cominciare dalle pensioni, e questo perché la spesa pubblica non può essere ridotta senza una riorganizzazione dell’amministrazione pubblica che è politicamente molto scomoda. Non si avverte, alle sue spalle, alcun grande disegno di cambiamento, (...)

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martedì 3 luglio 2007


-  I nuovi ammonimenti della Commissione nel Rapporto trimestrale dell’area dell’euro
-  Nel mirino sei Paesi, Francia, Grecia, Slovenia, Austria, Germania, Italia

-  Ue e Fondo monetario contro il Dpef
-  "Deficit giù o si è contro il Patto"

L’Fmi: "Il documento non in linea con le raccomandazioni del Board" *

BRUXELLES - A una settimana dalla riunione dell’eurogruppo, la Commissione Europea lancia un nuovo allarme diretto innanzitutto ai Paesi che non stanno riducendo il deficit strutturale di almeno lo 0,5% del Pil ogni anno: Francia, Grecia, Slovenia, Austria, Germania, Italia. "Ci sono Stati membri che non hanno ancora raggiunto il loro obiettivo di medio termine e che non stanno perseguendo un aggiustamento strutturale annuale pari almeno allo 0,5% del Pil. Questo va contro lo spirito e la lettera del Patto Ue", si legge nel Rapporto trimestrale dell’area dell’euro messo a punto dalla Commissione.

Da Washington una portavoce del Fmi ribadisce gli stessi concetti. Il Fondo monetario internazionale ritiene che il Dpef "non è in linea" con le raccomandazioni del Board e non risponde a "quello di cui l’Italia ha bisogno". Il "tesoretto", raccomanda il Fondo, deve servire a "risanare il deficit di bilancio".

"Il tentativo di consolidamento fiscale abbozzato nel nuovo Documento -continua- non è all’altezza dei bisogni dell’Italia non solo di migliorare lo stato dei conti pubblici ma anche di centrare gli obiettivi di governo in termini di crescita e di giustizia sociale. Nonostante alcune riforme positive sul processo di budget, la linea politica scelta non è in linea con i consigli del board".

E anche l’esecutivo Ue, riferendosi in particolare all’Italia, torna a criticare il Dpef: "L’Italia progetta di raggiungere nel 2007 il miglioramento previsto del suo bilancio strutturale, anche se nel contesto del nuovo documento di programmazione messo a punto dal governo è emerso un quadro meno favorevole per gli sviluppi delle finanze pubbliche".

Il documento non è firmato Joaquin Almunia, cioè il commissario spagnolo, bensì Klaus Regling, il direttore generale. E’ un documento tecnico, ma riflette perfettamente le opinioni che Almunia esprimerà di fronte ai ministri dell’Eurozona (e al presidente francese Sarkozy) lunedì prossimo a Bruxelles.

* la Repubblica, 3 luglio 2007


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