Un "avvertimento" di Pollari «Pronto a svelare i misteri»
L’ex capo del Sismi alza un polverone *
E adesso è arrivato il momento degli avvertimenti. Lanciati per interposto portavoce, quel Sergio De Gregorio, voltagabbana della prima ora, passato dall’Unione ai berluscones e autonominatosi difensore dell’ex direttore del Sismi, Niccolò Pollari. «Sarei felice di poter raccontare la mia verità, nell’ambito di una complessiva operazione-trasparenza, riguardo al Sismi dagli anni ’80 in poi, attraverso una commissione di inchiesta che sia in grado di liberarmi dal rispetto dei segreti cui sono vincolato» dice il generale citato da una nota di De Gregorio. «Potendo raccontare la storia di un Servizio e il ruolo della politica - dice ancora Pollari secondo quanto riferisce De Gregorio - sarei in grado, dalle rendition in poi, di aprire il capitolo dei misteri italiani, compresi il sequestro Abu Omar, la missione Unifil in Libano, le responsabilità dei massacri di bambini e civili, la mancata liberazione dei soldati israeliani nelle mani di Hezbollah e delle fazioni palestinesi, e la storia degli ultimi ostaggi italiani. Sarei felice di raccontare tutta la verità, potendo provare che il Sismi ha soltanto servito il Paese, senza violare le regole e senza rappresentare quella realtà che oggi viene vista come eversiva. In questa atmosfera da regime, sono disponibile a dire tutta la verità, difendendo nei fatti il ruolo mio e del servizio».
Insomma Pollari lancia per aria più polvere che può, sperando così di coprire se stesso e forse anche i suoi mandanti. È chiaro che il generale parla ad orecchie che sono in grado di intenderlo, parla a chi potrebbe essere chiamato direttamente in causa come "mandante" istituzionale delle schedature illegali di magistrati, giornalisti e politici.
De Gregorio spiega la contarietà sua e di Pollari all’indagine del Copaco, il Commitato parlamentare di controllo sui servizi. «Bisogna uscire dalle strette mura del Copaco - ha aggiunto invece De Gregorio -. Non si può promuovere la ricerca della verità all’interno di un organo in cui sussiste il vincolo del segreto per gli auditi e i commissari. La disponibilità di Pollari - ha concluso il presidente della Commissione Difesa del Senato - va accolta senza tentennamenti e deve servire a mettere la parola fine a questa stagione di veleni». Insomma mettiamo tutto in piazza, qualcuno prima o poi ci rimetterà le penne.
* l’Unità, Pubblicato il: 08.07.07, Modificato il: 08.07.07 alle ore 15.23