Ansa» 2007-08-12 12:08
PAPA: SULLA TERRA SIAMO DI PASSAGGIO, TENDIAMO VERSO L’ALTO *
CASTEL GANDOLFO (ROMA) - "Sulla terra siamo tutti di passaggio". E’ il monito che oggi, all’Angelus pronunciato nella residenza di Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli. "Un invito - ha detto commentando le odierne letture bibliche - a spendere la nostra esistenza in modo saggio e previdente, a considerare attentamente il nostro destino, e cioé quelle realtà che noi chiamiamo ultime: la morte: il giudizio finale, l’eternità, l’inferno e il paradiso". In particolare il contenuto della pagina evangelica, secondo il Papa, oggi, "proseguendo il messaggio di domenica scorsa, invita i cristiani a distaccarsi dai beni materiali in gran parte illusori, e a compiere fedelmente il proprio dovere con una costante tensione verso l’alto".
Anche l’altra lettura, tratta dalla Lettera agli Ebrei, accennando all’aspirazione alla meta del "paradiso", indica che "la primitiva comunità cristiana si considerava quaggiù ’forestiera’" e che "i primi cristiani esprimevano la caratteristica più importante della Chiesa, che è appunto la tensione verso il cielo". Da qui l’esortazione di Benedetto XVI a pensare "alla vita del mondo che verrà" e a "non dimenticare che qui, sulla terra, siamo solo di passaggio". Se viviamo "in modo saggio e previdente", considerando le realtà ultime come "il giudizio finale", "l’inferno e il paradiso", allora - ha aggiunto il Papa parlando ’a braccio’ - "proprio così viviamo in responsabilità e costruiamo un mondo migliore".
Un appello alla comunità internazionale affinché aiuti "tempestivamente e generosamente" le popolazioni colpite dalle inondazioni nel Sud-Est asiatico è stato pronunciato oggi da Benedetto XVI subito dopo la recita dell’Angelus dalla residenza di Castel Gandolfo. Il Papa ha ricordato dapprima le "numerose vittime" e i "milioni di senza tetto" causati dalle "gravi inondazioni" che nei giorni scorsi "hanno devastato vari Paesi del Sud-Est asiatico". "Nell’esprimere la mia profonda partecipazione al dolore delle popolazioni colpite - ha proseguito -, esorto le comunità ecclesiali a pregare per le vittime e a sostenere quelle iniziative di solidarietà promosse per alleviare le sofferenze di tante persone duramente provate". "Non manchi a questi nostri fratelli e sorelle - ha quindi aggiunto - l’aiuto tempestivo e generoso della comunità internazionale!".