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Fine del cattolicesimo romano-costantiniano ....

"Dio è morto"!!! Il cervello, il problema dell’Uno e dei Molti, e il razzismo. L’altra notte, nella metropolitana milanese, dalla Stazione Centrale al Duomo ... Io ero l’unico bianco. Mons. Ravasi evidenzia tutti i limiti del "monoteismo" e lancia l’allarme sulla catastrofe che attende la sua Chiesa "una, santa, cattolica e apostolica" (ma anche tutta la nostra società) - a cura di pfls

mercoledì 18 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
MATTUTINO,
il razzismo
di G. Ravasi (Avvenire 13 Luglio 2007)
Il pregiudizio razziale troverà sempre un fertile terreno in quella piccola e debole cosa che è il cervello umano.
Amo viaggiare anche in città sui mezzi pubblici. L’altra notte, rientrando da un viaggio, ho preso al volo una delle ultime corse della metropolitana milanese dalla Stazione Centrale al Duomo. Ho guardato i miei compagni di viaggio all’interno di quel vagone. Io ero l’unico bianco. Mi è sembrato di aver (...)

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> Il cervello, il problema dell’Uno e dei Molti, e il razzismo. L’altra notte, nella metropolitana milanese, dalla Stazione Centrale al Duomo ... Io ero l’unico bianco. Mons. Ravasi evidenzia tutti i limiti del "monoteismo" e lancia l’allarme sulla catastrofe che attende la sua Chiesa "una, santa, cattolica e apostolica" - a cura di pfls

venerdì 13 luglio 2007

L’abbé Grégoire, precursore della lotta contro il razzismo

dii Edoardo Castagna (Avvenire, 13.07.2007)

Non siamo ancora riusciti a sbarazzarci dell’idea di razza. Ancora oggi, è senso comune ripartire l’umanità in gruppi, più o meno chiusi, secondo l’idea che le differenze fisiche tra gli uomini siano indice di appartenenza a un determinato sottoinsieme della grande famiglia umana. Criterio principe di questa catalogazione, il colore della pelle. A nulla sono valsi, finora, i richiami di chi di queste cose se ne intende - genetisti in primis: la razza umana è una sola, fatta di tanti individui dalle infinite variabilità. A nulla è valso rilevare come certe caratteristiche fisiche siano, sì, più concentrate in alcune aree del globo, ma che da questo a tracciare linee di confine nette ne passa.

Per questo è particolarmente utile rileggersi il brillante pamphlet scritto nel lontano 1826 da Henri Grégoire, il poliedrico vescovo della Rivoluzione francese, ardente repubblicano e oppositore della prima ora di Napoleone, nonché precursore di ogni battaglia contro il razzismo. La nobiltà della pelle non è infatti soltanto un classico del pensiero abolizionista sulla schiavitù, ma anche una delle prime indagini sul retroterra, culturale e politico, del razzismo. Grégoire affronta con taglio schietto e diretto, la più generale questione del pregiudizio e del suo ruolo storico e politico, per poi soffermarsi su quello legato ai diversi colori della pelle. «Avvilire gli uomini - scrive Grégoire - è lo strumento per renderli vili»: ed ecco la severa denuncia morale dell’atteggiamento dei negrieri e degli schiavisti, che condannano le loro vittime a un contesto fatto soltanto di vizio, di ignoranza della religione, di sfruttamento come bestie da soma.

L’abbé Grégoire passa poi al contrattacco: «Solo il delirio potrebbe supporre che l’affetto e l’odio, la stima e il disprezzo formino delle scale applicabili proporzionalmente ai colori puri e alle tonalità intermedie della specie umana». Soprattutto quando è l’esperienza a mostrare che, «dal bianco al nero, su cento volti se ne vedevano a stento due che fossero dello stesso colore». E si appoggia sia sui principi universalisti laici della Rivoluzione francese, sia su quelli, altrettanto universali ma sorretti dalla fede, della Chiesa cattolica che «ha ripudiato questo pregiudizio» e ha fatto prassi, da millenni, che «nel suo seno non v’è alcuna distinzione di colore nella ripartizione dei beni spirituali».

Il pamphlet, seppur breve, è tuttavia completo; non manca l’indicazione dei mezzi pratici per il superamento del pregiudizio, mettendo in prima fila la responsabilità dei legislatori e degli uomini di Chiesa. E, a mo’ di conclusione, anche quello degli intellettuali.

-  Henri Grégoire
-  La nobiltà della pelle
-  Medusa. Pagine 78. Euro 11,00


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