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"PD". Il "MANIFESTO" ANNUNCIO DI FURIO COLOMBO PER LA SUA CANDIDATURA ALLA SEGRETERIA DEL "PARTITO DEMOCRATICO" DEMOCRATICO - a cura di pfls

lunedì 16 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il Partito Democratico in cui intendo impegnarmi propone come temi fondamentali i diritti civili, il lavoro, la scuola, la salute, la ricerca, l’ambiente, la casa. Tutto ciò nel quadro - rigorosamente confermato - della Costituzione italiana. Si tratta di settori e aspetti della vita a cui il mercato (grande e superiore eroe della modernità) non provvede o che preferisce ignorare quando il costo non ha immediata contropartita. Le grandi democrazie ci dicono che la contropartita è (...)

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martedì 17 luglio 2007

Colombo: «Chiedo i voti degli antiberlusconiani»

di Andrea Carugati *

«Ma come? Sono i giorni dell’anniversario del “pestaggio cileno” di Genova, come scrivemmo su l’Unità, e il centrosinistra pensa di andare a cercare Berlusconi per fare delle cose insieme?».

La lettura dei giornali di ieri, con le parole di Nicola Latorre al Giornale (in cui il senatore Ds auspica un dialogo con Berlusconi sulle riforme costituzionali), ha ulteriormente convinto Furio Colombo della scelta di candidarsi alla guida del Pd. Soprattutto per dare voce, spiega Colombo, «a tutti quelli che pensavano di non andare a votare alle primarie e che mi stanno scrivendo che la mia decisione gli ha fatto cambiare idea. Da domenica ho ricevuto decine di lettere». A scrivere è quel popolo di lettori de l’Unità, molti del Nord, deluso dal fatto che non si sia ancora fatta una legge sul conflitto di interessi. Timoroso di una deriva centrista del Pd e del centrosinistra. Colombo sfoglia le sue mail e sorride: «Non è certo il momento di andare a cercare Berlusconi, mentre lui chiama le piazze alla ribellione contro il governo legittimo e fa insultare in Senato Rita Levi Montalcini e D’Ambrosio». «La mia candidatura significa questo: gran parte degli elettori ha capito benissimo che non si può abbassare la guardia sul pericolo Berlusconi e sul conflitto di interessi. Lo dicono i risultati delle amministrative: anche a Genova meno persone sono andate a votare per la sinistra, nonostante una buona candidata. Si sono astenuti perché non hanno più sentito l’impegno sulle cose incredibili che hanno marchiato l’Italia durante i 5 anni di Berlusconi». Ma al Nord non si era perso per le tasse? «Sono cose scritte dal Giornale che tutti abbiamo adottato come “La Verità”. Noi abbiamo questa specializzazione: prendere le ragioni della destra e dire che “non sono niente male, possiamo dirle anche noi”. È successo anche con la presunta incompatibilità tra sinistra cosiddetta “riformista” e “radicale”: lo dice Tremonti in tv e noi ci siamo persuasi che sia vero. Ma sulla giustizia sono stati tre moderati di centro a far quasi cadere il governo Prodi».

Colombo, dunque, scalda i motori. Nonostante le difficoltà per lanciare una candidatura entro il 30 luglio: servono almeno 2mila firme di sostegno, in almeno 5 regioni. «Queste regole bizzarre sono state scritte avendo in mente esclusivamente importanti leader dei due partiti. Forse pensavano, in buona fede, che nessun outsider si sarebbe candidato: mi dispiace». «Negli Usa- spiega Colombo- le primarie non si fanno lo stesso giorno in tutti gli stati: si dà il tempo ai vari candidati di avanzare con le loro idee di piccolo luogo in piccolo luogo. Clinton era sconosciuto: se avesse dovuto affrontare tutte le primarie lo stesso giorno non sarebbe mai diventato presidente». «Per fortuna- dice Colombo- la risposta spontanea che ho avuto fino ad ora mi fa sperare che troverò aiuto anche in realtà dove non avrei i mezzi per organizzarmi». In molte mail, infatti, agli incoraggiamenti seguono numeri di cellulare e promesse di collaborazione: «Qui a Correggio siamo pronti a rimboccarci le maniche», scrive Rossana.

Dai big della politica non sono arrivate telefonate. Neppure da Nanni Moretti. «Ma anche Clinton ha conquistato consensi mano a mano...». Con Prodi ne ha parlato? «No, perché sarebbe sembrato che cercassi una sponsorizzazione. Ma sono sicuro che ne pensa bene». E il ticket con Rosy Bindi proposto da Travaglio? «È una delle persone con cui mi sarebbe più facile fare un ticket. Il lavoro sui Dico è molto civile e non apprezzo che sia stato abbandonato». E Veltroni? «Trovo molto onorevole essere in competizione con lui. C’è un antico rapporto di amicizia: confido che prevarrà sugli eventi contemporanei. Non mi candido contro di lui, ma per completare il discorso: ad esempio per dire a Rutelli che non sono d’accordo a cancellare dall’inquadratura una parte della sinistra per mostrare una parte della destra».

* l’Unità, Pubblicato il: 17.07.07, Modificato il: 17.07.07 alle ore 8.43


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