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Ma che Assisi!!! Ma quale ecumenismo!!! Forza "Deus caritas est"!!!

RATZINGER PROFETA ... DI SVENTURA E DI GUERRA!!! Il segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, torna sul discorso di Ratisbona, conferma, e rilancia. Prepararsi alla mobilitazione contro l’Islam!!! - a cura di pfls

domenica 29 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] A Ratisbona nel settembre 2006 papa Ratzinger sollevò una tempesta internazionale perché aprì il suo discorso con una citazione di un imperatore medievale bizantino, secondo cui Maometto non aveva portato nulla di "buono e umano" perché esortava a diffondere la fede con la spada. Ratzinger pronunciò la citazione senza distanziarsi e ci vollero scuse vaticane a ripetizione e un’edizione aggiornata del discorso per ristabilire rapporti normali con il mondo islamico. In parecchi (...)

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sabato 28 luglio 2007

Crolla sostegno terrorismo nei paesi islamici *

2007-07-26 13:33

ROMA - Sempre meno musulmani in Medio Oriente e negli altri Paesi islamici sostengono il terrorismo, e tanto meno giustificano gli attentati suicidi o altre forme di violenza contro i civili compiuti in nome dell’Islam. A rivelarlo è un sondaggio effettuato dal gruppo di analisi statunitense ’Pew Research Center’ secondo cui la percentuale di musulmani che appoggia gli attacchi kamikaze è calata di oltre la metà rispetto al 2002. In Libano, per esempio, solo il 34% della popolazione islamica ritiene ancora che gli attentati suicidi a difesa dell’Islam siano spesso o qualche volta giustificabili. Cinque anni fa, la percentuale era pari al 74%. Dati simili vengono rilevati anche in Bangladesh, Pakistan, Giordania e Indonesia, dove la maggior parte dei musulmani ritiene che gli attentati siano tutt’al più raramente accettabili.

L’unica eccezione, fra i Paesi in cui i dati sono disponibili, è data dai Territori palestinesi, in cui ben il 70% della popolazione è ancora convinta che gli attacchi contro i civili possano essere spesso o qualche volta giustificati. Nei Territori rimane sostanzialmente elevata anche la fiducia in Osama bin Laden che, seppur in calo rispetto al 2003, viene accordata dal 57% degli abitanti. Negli altri Paesi musulmani il supporto al leader di al Qaida é crollato di pari passo con il sostegno all’estremismo. La Giordania è il Paese in cui questo trend è maggiore, con un calo del 56%: solo un giordano su cinque sembra appoggiare ancora il terrorista, ricercato numero uno degli Stati Uniti. Meno uniformi risultano invece, stando allo studio del Pew Research Center, le opinioni riguardo a Hezbollah e ad Hamas. Entrambi i gruppi sono visti in maniera fortemente positiva dai palestinesi e godono di buona considerazione anche nei Paesi a predominanza musulmana del Medio oriente e dell’Asia.

La condanna giunge invece dalla maggioranza degli islamici che risiede in Turchia. Secondo la ricerca, il problema che affligge e preoccupa sempre più pesantemente la popolazione musulmana risulta essere la tensione fra gli sciiti e i sunniti, complice il perdurare delle violenze settarie in territorio iracheno. L’88% dei libanesi, il 73% dei kuwaitiani e il 67% dei pachistani ritiene che il conflitto interreligioso sia sempre più grave e non sia affatto una questione limitata all’Iraq. Rimane altresì diffuso nel mondo islamico un forte sentimento anti-americano: gli Stati Uniti vengono considerati come una potenziale minaccia per il futuro dal 64% dei turchi e dei pachistani. Le percentuali sono ancora più alte in Bangladesh (93%), Marocco (92%) e Malaysia (81%). In un’ottica più globale, gli Usa sono stati citati come la maggior minaccia militare da 17 dei 47 Paesi mondiali complessivamente analizzati e si posizionano al primo posto in questa classifica, davanti all’Iran e anche ad al Qaida.

* http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_129603191.html

* Il dialogo, Venerdì, 27 luglio 2007


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