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HIROSHIMA COME STATO DEL MONDO. Il 6 agosto 1945, giorno di Hiroshima. Le "Tesi" e i "Comandamenti dell’era atomica". Due brevi testi di GUENTHER ANDERS - a cura di Federico La Sala

lunedì 6 agosto 2007 di Maria Paola Falchinelli
1. Guenther Anders: Tesi sull’eta’ atomica
2. Guenther Anders: Comandamenti dell’era atomica
3. Et coetera ***

1. GUENTHER ANDERS: TESI SULL’ETA’ ATOMICA
[Ancora una volta ripubblichiamo questo breve ma capitale testo di Guenther
Anders. Riprendiamo il testo dall’appendice all’edizione italiana del libro
di
Guenther Anders, Der Mann auf der Brueke. Tagebuch aus Hiroshima und
Nagasaki, apparso col titolo Essere o non essere, presso Einaudi, (...)

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> HIROSHIMA COME STATO DEL MONDO. Il 6 agosto 1945, giorno di Hiroshima. Le "Tesi" e i "Comandamenti dell’era atomica". Due brevi testi di GUENTHER ANDERS - a cura di pfls .

domenica 12 agosto 2007


-  E’ morto a 85 anni uno dei più grandi testimoni del secolo scorso
-  Era con i marine in Giappone un mese dopo le due bombe nucleari

Addio a Joe O’Donnell l’uomo che fotografò Hiroshima

In seguito lavorò alla Casa Bianca e fece altri scatti storici ma non riuscì mai a liberarsi dall’angoscia della devastazione

WASHINGTON - Nonostante quelle radiazioni a cui si era sottoposto poco più che trentenne per documentare il più grande orrore bellico della storia, l’appuntamento con la morte è stato a lungo rimandato. Fino a venerdì scorso, anche se la notizia viene data soltanto oggi. Joe O’Donnell, l’uomo che fotografò le conseguenze del bombardamento atomico a Hiroshima e Nagasaki dell’agosto 1945, è morto all’età di 85 anni.

Secondo alcuni giornali giapponesi, gli unici a dare rilievo al fatto, O’Donnell, che la cui salute fu minata per essersi esposto alle radiazioni nelle due città giapponesi rase al suolo dalle esplosioni nucleari, è morto venerdì scorso in un ospedale di Nashville.

O’Donnell, sposato con una fotografa giapponese, Kimiko Sakai, si ritirò nel Tennessee una volta raggiunta l’età della pensione, nel 1968. La coppia aveva tre figli e una figlia.

Se ne va così uno dei testimoni più importanti del secolo, anche perché dal 1949 in poi O’Donnell fu fotografo ufficiale della Casa Bianca sotto tre presidenze e in piena Guerra fredda.

Hiroshima fu bombardata il 6 agosto 1945, i morti furono 140 mila. Nagasaki venne devastata 3 giorni dopo e i morti furono settantamila. Quello fu il prezzo che il Giappone dovette pagare prima di arrendersi e deporre le armi. O’Donnell aveva scattato le fotografie un mese dopo le esplosioni, mentre era in servizio in Giappone come fotografo dei marine nel settembre 1945.

Chi lo conosceva bene dice che Joe, dopo aver testimoniato con le sue foto quanto aveva visto, non fu mai più la stessa persona. "Joe era una persona molto divertente - ricorda Anne Brown, la curatrice di una mostra dedicata alle sue fotografie - ma allo stesso tempo aveva una grande tristezza nello sguardo. Ha sofferto moltissimo, ma non ne parlava volentieri, convinto che la sofferenza dei giapponesi fosse molto più profonda della sua".

Una delle foto divenuta manifesto dell’orrore è quella di un bambino di Nagasaki, lo sguardo fisso, che trasporta sulle spalle il cadavere del fratellino portandolo al crematorio.

In seguito O’Donnell di immagini storiche ne avrebbe scattate altre, come fotografo ufficiale della Casa Bianca. Franklin Roosevelt insieme a Stalin e a Winston Churchill a Yalta; la famosa stretta di mano, sull’isola di Wake, nel 1950, tra il presidente Harry Truman e il generale Douglas MacArthur, da lui rimosso pochi mesi dopo per avere minacciato un attacco contro la Cina in piena guerra di Corea; il piccolo John John Kennedy che saluta militarmente la bara del padre presidente assassinato pochi giorni prima, il 22 novembre del 1963, a Dallas, in Texas.

Eppure, sono stati i giapponesi più che gli americani in queste ore a rendere onore a O’Donnell. La notizia della sua scomparsa è stata data solo da un quotidiano locale.

* la Repubblica, 12 agosto 2007


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