Ripresi gli orientamenti già affermati in un altro testo pubblicato nel 2005
Vaticano ribadisce: ’’No ai sacerdoti gay’’
Non contiene sostanziali novità rispetto al magistero tradizionale della Chiesa il documento redatto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica guidata dal cardinale Gorchelewski. Sì al rispetto del celibato, attenzione all’aspetto psicologico dei futuri preti spesso messi in crisi da una società consumistica, da relativismo morale e instabilità affettiva.
Città del Vaticano, 30 ott. (Adnkronos) - No all’ingresso nei seminari degli omosessuali, sì al rispetto del celibato, attenzione all’aspetto psicologico dei futuri sacerdoti spesso messi in crisi da una società consumistica, da relativismo morale e instabilità affettiva. Non contiene sostanziali novità rispetto al magistero tradizionale della Chiesa il documento presentato oggi in Vaticano dal titolo ’’Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio’’, redatto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica guidata dal cardinale Zenon Gorchelewski.
Il testo di fatto riprende gli orientamenti già affermati in un altro testo pubblicato nel 2005 e cerca di precisare alcuni punti. In ogni caso il sacerdozio rimane precluso alle persone con ’’tendenze omosessuali fortemente radicate’’.
Fra gli aspetti che hanno trovato un approfondimento c’è quello relativo al sostengo psicologico dei seminaristi: insomma la Chiesa accetta l’aiuto e il sostegno di Freud per gestire i problemi di solitudine e le carenze affettive dei sacerdoti: ’’Il cammino formativo dovrà essere interrotto nel caso in cui il candidato - afferma il documento - nonostante il suo impegno, il sostegno dello psicologo o la psicoterapia, continuasse a manifestare incapacità ad affrontare realisticamente, sia pure con la gradualità di ogni crescita umana, le proprie gravi immaturità (forti dipendenze affettive, notevole mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, identità sessuale incerta, tendenze omosessuali fortemente radicate, ecc)’’. ’’Lo stesso deve valere - si spiega ancora - anche nel caso in cui risultasse evidente la difficoltà a vivere nel celibato, vissuto come un obbligo così pesante da compromettere l’equilibrio affettivo e relazionale’’.