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ITALIA ... "Forza ...ITALIA"(?) ... e la "contraddizione insostenibile"!!!

PER SETTE QUESTIONI FONDAMENTALI - PER LA COSTITUZIONE. 20 0TTOBRE, IN PIAZZA A ROMA. Una grande manifestazione nazionale - a cura di pfls

sabato 20 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
LA VIGNETTA DEI PRECARI DISTRIBUITA ALLA MANIFESTAZIONE (la Repubblica).
LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE (la Repubblica)
Welfare, gli organizzatori: "Siamo un milione"
Ingrao sul palco: "Sono qui per i lavoratori"
A Roma il corteo della sinistra radicale contro la precarietà e per i diritti. In piazza Giordano e Diliberto.
Il verde Bonelli raccoglie firme. "Entro l’anno la Costituente della sinistra". Sfila la moglie di Bertinotti.
Prodi: "Ho sempre ascoltato il popolo"
Sul palco, gli (...)

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> PER SETTE QUESTIONI FONDAMENTALI - PER LA COSTITUZIONE. IL 20 0TTOBRE IN PIAZZA. -- Il corteo farà il percorso classico, da piazza della Repubblica (ore 14,30) a San Giovanni. (ore 17,30) dove dal palco parleranno promotori, il presidente dell’Arcigay Aurelio Mancuso. Poi musica con Enzo Avitabile e i Bottari, Tete de Bois, Ascanio Celestini, Ulderico Pesce, Andrea Rivera. Chiude Bisca/Zulu.

sabato 20 ottobre 2007

Sinistra in piazza. Bertinotti: meglio i giovani che i ministri

Sulla partecipazione alle manifestazioni di piazza il balletto di cifre è inevitabile, e il corteo su welfare e precarietà non sfugge alla regola. Sul sito degli organizzatori www.20ottobre.org campeggia un ottimistico dato riassuntivo: 500 pullman, 10 treni speciali, una nave (dalla Sardegna). Del resto l’azzardo di una piazza come S. Giovanni non sarebbe stato fatto se non ci fossero dietro solide basi organizzative.

Il corteo farà il percorso classico, da piazza della Repubblica (ore 14,30) a San Giovanni. (ore 17,30) dove dal palco parleranno promotori, il presidente dell’Arcigay Aurelio Mancuso. Poi musica con Enzo Avitabile e i Bottari, Tete de Bois, Ascanio Celestini, Ulderico Pesce, Andrea Rivera. Chiude Bisca/Zulu.

Almeno all’inizio ci sarà Pietro Ingrao, un padre della sinistra italiana, ci sarà il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, i leader di Prc e Pdci Franco Giordano e Paolo Ferrero, ma anche i Verdi, che non hanno aderito al corteo ma porteranno un tavolino per raccogliere firme contro gli Ogm. Sinistra democratica non ha aderito, Fabio Mussi si è speso molto per convincere gli alleati della sinistra dell’Unione a cambiare disegno alla mobilitazione, ma i suoi ci saranno: Cesare Salvi ha rinunciato, ma ci saranno alcuni senatori,ma qualche parlamentare e anche gli europarlamentari di Sd.

Non ci sarà invece Paolo Ferrero. Il nodo della presenza o meno dei ministri al corteo è stato sciolto da un comunicato degli organizzatori, che avevano chiesto di lasciare spazio «agli invisibili». Lo stesso Fausto Bertinotti aveva lasciato filtrare una sua valutazione parlando di «sgrammaticatura», in caso di presenza dei ministri in piazza. E Ferrero domani commenterà il corteo dagli studi di La7.

Sulla querelle interviene anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti. «Conta assai di più se ci sono i giovani che se c’è qualche ministro. È una questione di opportunità - sottolinea Bertinotti - Decidano i ministri cosa fare, ma la presenza o meno di ministri in piazza non mi pare l’elemento caratterizzante di una manifestazione». «Quello che decide - afferma il presidente della Camera - è l’ampiezza della partecipazione popolare e la composizione della manifestazione».

Tornando ai numeri: su Liberazione, in realtà, l’elenco degli appuntamenti locali per le partenze degli autobus non supera i duecento, ma quelli dovrebbero essere solo i concentramenti di Rifondazione; mancano certamente i 138 pullman organizzati dal Pdci, un numero indefinito organizzati dai comitati unitari sorti spontaneamente sul territorio, alcune decine di bus gestiti dai metalmeccanici (la Fiom non partecipa come organizzazione, ma i suoi dirigenti e militanti, marceranno a titolo personale dietro lo striscione "Metalmeccanici contro la precarietà", indossando migliaia di magliette "Io sono metalmeccanico e tu?"). E non mancheranno le bandiere della Cgil: Guglielmo Epifani non le vuole, Fausto Bertinotti ha scommesso che ci saranno, facile prevedere che vinca la scommessa.

Ciascun pullman porta circa 50 persone, ciascun treno circa mille, la nave dalla Sardegna fra mille e milletrecento persone. I conti sono presto fatti: treni e nave complessivamente ’valgonò fra 10 e 15mila persone, i pullman se fossero 350-400 porterebbero a Roma fra le 15 e le 20mila persone, se fossero davvero 600 si arriverebbe a 30mila, il che sommati a treni e nave darebbe una cifra oscillante fra le 30 e le 45mila persone "organizzate". A quel punto anche il meteo farà la sua parte, ma per tradizione si calcola che con una giornata di sole (stando alle previsioni su Roma non dovrebbe piovere) la cifra della mobilitazione spontanea, da fuori Roma con i terni ordinari e con le auto, più i cittadini romani, potrebbe portare i manifestanti reali agevolmente oltre i centomila. A quel punto è prevedibile che gli organizzatori "valutino" dal loro punto di vista i centomila, diffondendo una cifra fra i 250 e i 300mila. E il successo, politico e mediatico, sarebbe assicurato.

* l’Unità, Pubblicato il: 19.10.07, Modificato il: 20.10.07 alle ore 10.33


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