GLI ORGANIZZATORI: SIAMO UN MILIONE. Ovazione per INGRAO
Corteo sul welfare: «Prodi ci ascolti»
La sinistra in piazza. Giordano: «Il premier vada avanti». Sfilano bandiere della Cgil e lady Bertinotti
ROMA - Ci sono quelli che non vogliono mettere in difficoltà il governo e sperano soltanto di dare uno «stimolo all’esecutivo» e quelli che invece manderebbero volentieri a casa sia Prodi che Berlusconi. Ci sono quelli che dicono no alla Tav e quelli che si oppongono ai rigassificatori. Ci sono quelli che protestano contro la legge Biagi e quelli ai quali il protocollo sul welfare non va proprio giù. Sono comunque in tanti, alla manifestazione organizzata a Roma da "Liberazione" e il "Manifesto". Un milione, a detta degli organizzatori. Cifra tonda. «Ma non è un corteo contro il governo Prodi, serve solo a rilanciarne l’iniziativa, per sbilanciare l’asse un po’ più a sinistra e rispettare il programma elettorale». Ora, dicono in coro Franco Giordano (segretario di Rifondazione) e il leader storico Pietro Ingrao (accolto da un’ovazione), «se il premier ascolterà questo popolo sarà più forte». Quando la piazza è ormai piena, arriva anche la "benedizione" di Fausto Bertinotti: il presidente della Camera, che segue la giornata attraverso radio e tv, esprime "grande soddisfazione".
BANDIERE - Intanto sfilano i manifestanti. A fianco delle bandiere cubane, quelle Arcobaleno della Pace e quelle del Manifesto, compaiono a sorpresa anche diverse insegne della Cgil. Per esempio le sigle della Funzione Pubblica di Napoli, oppure quello dello Spi (Sindacato pensionati) e della Filcams, insieme ovviamente a quelle della Fiom. Alcuni hanno portato in piazza anche gli striscioni dei No-Tav. Tra i manifestanti c’è anche Lella Bertinotti, moglie del presidente della Camera.
CONTRO IL PRECARIATO - «È una manifestazione straordinaria. Un corteo di giovani contro il precariato e voglio dire che conta più questa piazza del voto di Lamberto Dini» va giù piatto Giovanni Russo Spena, presidente dei senatori di Rifondazione comunista, in testa al corteo. «Voglio dire a Prodi - continua Russo Spena - che questa manifestazione deve essere ascoltata. Il governo si può salvare solo se ascolta questo popolo, e non contrattando con Dini».
DILIBERTO - «La manifestazione è una risposta al Partito Democratico. Sono stati sconfitti gli uccelli del malaugurio» sostiene invece il segretario del Pdci Oliverio Diliberto, arrivando alla manifestazione. «Dopo che si è pronunciata l’organizzazione del lavoro dell’Onu, dopo che si è pronunciata anche l’Unione Europea contro la legge 30 e dopo che si è speso anche il Papa, mi sembra che questa manifestazione nasca sotto i migliori auspici. Speriamo - conclude Diliberto - che qualcuno ascolti, magari almeno i moderati ascoltino le parole del Pontefice». E commentando l’uscita di Mastella sul voto a primavera spiega: «Non riesco a capire la posizione di Mastella, se non come un atteggiamento rinunciatario. Io, invece, voglio continuare a combattere».
* Corriere della Sera, 20 ottobre 2007