Giovanni Paolo II e quel segno dal fuoco
CITTA’ DEL VATICANO - Perché non dovrei credere che il Papa vuole salutare i suoi antichi parrocchiani che pregano per lui? Miracolo? Certo che no, ma un segno forte certamente si. La notizia è “scoppiata” domenica 14 ottobre, a due giorni dall’anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II al Soglio di Pietro. I fatti risalgono al 2 aprile. La gente di Niegovic si riunisce per pregare proprio nelle ore dell’agonia e della morte di Giovanni Paolo II. Un ragazzo, un operaio, fa delle foto. E’ andato ad accompagnare i familiari, la sua è una fede tiepida. Scatta una immagine dopo l’altra. Il fuoco cambia forma. Poi una immagine nera e subito dopo quella chiara nitida di Giovanni Paolo II. Il timer della macchina fotografica segna 21.37. Conosco padre Jarek da anni e collaboro con lui nella realizzazione del Vatican Service News. Non amiamo i sensazionalismi, ma la le storie vere. Le testimonianze di fede della gente semplice. Non ho mai sentito Jarek parlare di “miracolo”. Ma di segno sì, e di un segno forte, chiaro. Un richiamo alla santità. Non solo del Servo di Dio Giovanni Paolo II, ma nostra, di ognuno di noi. Il giovane Gregorio, il fotografo, di fatto ha riscaldato la sua fede con le fiamme di quel falò. La Fede non ha certo bisogno di prodigi, e neanche di miracoli, apparizioni o altro. Ma gli uomini sono povera cosa e hanno bisogno di tutto per arrivare a Dio. Dio lo sa. Perché non dovrebbe lasciare che un Santo saluti e ringrazi la sua gente? Qualche tempo fa padre Jarek ha consegnato queste foto al segretario particolare del Papa. Nessun commento, ovvio, ma sono sicura che Benedetto XVI le abbia viste. Sono sicura che oggi le stia riguardando. Perché non dovrebbe apprezzare il saluto di un vecchio amico? Non c’è da gridare al miracolo, e nessuno ne ha mai parlato, ma c’è da ricordare la chiamata alla santità di ognuno di noi. C’è da ricordarsi che ognuno di noi deve essere Santo, deve testimoniare l’Amore di Dio, deve essere amico di Gesù come ripete sempre Benedetto XVI. In fondo i “segni” servono a questo: indicare la strada da percorrere. Grazie a Padre Jarek e al Vatican Service News che diffonde “buone notizie”.
di Angela Ambrogetti, www.papanews.it