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IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo illegalmente è solo un mentitore e un golpista!!!

SCUOLA DELL’INFANZIA. LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI: UNO SCEMPIO E UNA VERGOGNA!!! COSTITUZIONE E TRADIMENTO STRUTTURALE DELLA FIDUCIA. Una nota di Bruno Moretto, del Comitato bolognese Scuola e Costituzione - a cura di pfls

SCUOLA E "MAESTRIA UNICA"!!! CON LA GELMINI, IN AULA OTTO MILIONI DI BAMBINI, A CANTARE PER IL PARTITO UNICO ( "Italia"): "FORZA ITALIA"!!!
venerdì 24 agosto 2007 di Maria Paola Falchinelli
SCUOLA E "MAESTRIA UNICA"!!! CON LA GELMINI, IN AULA OTTO MILIONI DI BAMBINI, A CANTARE PER IL PARTITO UNICO ( "Italia"): "FORZA ITALIA"!!!
ITALIA. SCUOLA DEI "FARISEI" E SCUOLA DEI "PUBBLICANI". Date le nuove indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, "Giuseppe" e "Maria" scelgono per "Gesù" una scuola re-pubblicana. Un incontro-dialogo al suo primo giorno di scuola
IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI
DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA!!!
SOLUZIONE FINALE: TAGLIARE (...)

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> SCUOLA DELL’INFANZIA. LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI: UNO SCEMPIO E UNA VERGOGNA!!! ---- Secondo i calcoli contenuti nel Piano-Gelmini il maestro unico colpirà soprattutto le 103 mila classi che in Italia funzionano a tempo normale (27 ore a settimana).

domenica 28 settembre 2008


-  Con i criteri di calcolo del Piano programmatico del ministri
-  7.000 delle 14.000 cattedere da eliminare sono nel Meridione

-  Maestro unico, toccherà il Sud
-  il 50% dei tagli della Gelmini

-  di SALVO INTRAVAIA *

Sarà il Sud a pagare il prezzo del "maestro unico" reintrodotto dalla Gelmini. Negli ambienti politici e sindacali la voce circola da giorni e basta fare due conti per rendersi conto che, in effetti, usando gli stessi criteri di calcolo contenuti nel Piano programmatico messo a punto dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e dal collega dell’Economia, Giulio Tremonti, saranno le regioni meridionali a rimetterci di più in termini di posti di lavoro e servizio scolastico.

Se, come è scritto nel Piano che taglierà 87.000 posti di lavoro in tre anni, il ridimensionamento colpirà le sole classi a tempo normale, il Sud dovrà dire addio a 7.000 delle 14.000 cattedre messe in conto dal governo: il 50 per cento. Nell’Italia centrale Toscana, Lazio, Umbria, Marche sacrificheranno sull’altare delle economie 2.250 cattedre e le sei regioni settentrionali 4.700: un terzo dell’intero balzello.

Domani mattina, in aula alla Camera approda il decreto-legge 137, quello che ha reintrodotto il maestro unico e i deputati del Pd stanno affilando le armi.

"Il duo Tremonti-Gelmini - dichiara Alessandra Siragusa, deputato siciliano del Partito democratico - mira a distruggere la scuola del Sud: secondo i numeri in nostro possesso, in Sicilia e Campania il giochetto del maestro unico costerà 4 mila dei 14 mila posti che il governo intende tagliare. E a parte il taglio dei posti di lavoro la manovra determinerà una contrazione del servizio scolastico. Con 24 ore di lezione in sei giorni i bambini della scuola elementare uscirebbero ogni giorno alle 12.30: non so se le famiglie sono a conoscenza di tutto questo".

Il dibattito parlamentare si annuncia lungo e acceso. "Presenterò tre emendamenti - aggiunge la parlamentare dell’opposizione - che mirano ad allungare il tempo scuola nelle zone in cui la dispersione scolastica è elevata e nelle realtà dove le carenze degli edifici scolastici non consente il tempo pieno".

Secondo i calcoli contenuti nel Piano-Gelmini il maestro unico colpirà soprattutto le 103 mila classi che in Italia funzionano a tempo normale (27 ore a settimana). Tempo normale alla scuola primaria che, per ragioni spesso legate a carenze strutturali determinate dalla mancanza di locali idonei per essere adibiti a refettori/mense, è parecchio diffuso al Sud e molto meno al Nord. Tanto per non restare sul vago, regioni come Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna viaggiano con tassi di tempo prolungato (di 40 ore a settimana), che per stessa ammissione del ministro Gelmini non verranno "toccati", variabili tra il 45 e il 39 per cento. Sicilia e Campania sono attorno al 4 per cento.

* la Repubblica, 28 settembre 2008


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