SAVE PEGAH
di Salvatore Conte *
Cari Amici di Israele,
ho una domanda sul labbro: non Vi sconcerta l’allucinante vicenda della Sig.ra Pegah Emambakhsh, l’esule iraniana perseguitata anche nella "civilissima" Europa, dove se sbagli a compilare un modulo, scatta la pena di morte?
Come è possibile che un Paese, come la Gran Bretagna, che si dice nemico della barbarie e degli "Stati canaglia", si trovi in perfetta sintonia con l’Iran quanto all’esigenza di lapidare una giovane donna innocente?
Non è tutto questo già una bomba atomica nelle mani dell’Iran?
I grandi massacri dell’Europa non sono forse sempre nati dall’indifferenza e dall’aggressione dei più deboli e delle minoranze?
Vi ringrazio moltissimo per aver rilanciato (in alcuni Vs. siti d’informazione) lo struggente articolo di Repubblica con l’intervista alla Sig.ra Pegah: tutti dovrebbero conoscere le sue parole di speranza, amore e giustizia, sperando che non siano le ultime.
E spero con il cuore, è una preghiera, che la Vs. grande cultura e generosità di popolo antico e saggio, a lungo ingiustamente perseguitato, si materializzi in un gesto, anche silenzioso, di grande e superiore civiltà: intervenire per liberare dalla prigionia e dal dolore la Sig.ra Pegah.
Sarebbe una più che meritevole cittadina europea. Un baluardo vivente contro la barbarie e l’odio. Il miglior scudo spaziale contro le bombe atomiche di qualsiasi Paese canaglia.
Io oso sperarlo.
Grazie,
Salvatore Conte
(Roma)