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"ITALIA". AMARE L’ITALIA: RIPRENDIAMOCI LA PAROLA. VAFFA-DAY?! ONORE A BEPPE GRILLO. Contro la vergognosa confusione dell’ "antipolitica" in Parlamento e della "politica" in Piazza, l’invito ad uscire dalla "logica" del "mentitore". Una lettera (2002), con un intervento di Beppe Grillo (la Repubblica, 2004), di Federico La Sala.

domenica 16 settembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Economia allora non vuol più dire studiare, ricercare, inventare, produrre, ma ridere, ingannare e vendere. Conducendo gli affari di Stato come quelli pubblicitari e televisivi, i nostri mastrolindi sono riusciti in pochi anni a indebolire l’Italia più di quanto avessero fatto in decenni i loro protettori socialisti e democristiani. Adeguando diversi ministri e parlamentari alla volgarità e al turpiloquio delle loro televisioni, hanno ribaltato il significato della parola "volgare". (...)

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> "ITALIA". AMARE L’ITALIA: RIPRENDIAMOCI LA PAROLA. VAFFA-DAY?! ONORE A BEPPE GRILLO. -- ATTENTI, IL FASCISMO È ALLE PORTE (di Emiliano Morrone).

sabato 1 settembre 2018

ATTENTI, IL FASCISMO È ALLE PORTE

di Emiliano Morrone

Ora lo spauracchio del fascismo è agitato anche dall’avvocato Bruno Segre, che in occasione dei suoi 100 anni suonati ha avvertito l’Italia della minaccia delle "due forze di destra, Lega e M5s". "Per fortuna - ha aggiunto - esistono ancora le istituzioni, come quella del Presidente della Repubblica, che potranno tenere a freno il governo". Non mi meraviglia affatto l’insistenza con cui la grande stampa riporta i moniti di intellettuali, politologi, "eroi" dell’antimafia e combattenti del passato, per cui il pericolo nazionale è l’incipiente ritorno di un regime alla Mussolini, salvo lo spostamento di Salò a Ponte di Legno.

Già immagino, con fucile in spalla e panini imbottiti di Prodi, quei marcantoni di Martina e Fassino sopra le montagne nordiche, insieme ai partigiani del servizio pubblico Fabio Fazio e Luciana Litizzetto, al francescano ingegner Carlo De Benedetti, a Lapo Fiat Chrysler e a don Matteo (Renzi) in diretta da un rifugio a mo’ di Bin Laden, mentre Oliviero Toscani ne fotografa le memorabili gesta variopinte. E nella capitale vedo i cattivi Salvini e Di Maio addestrare le truppe carioca a lanciare fake news all’antrace, in collegamento Skype col judoka Putin, che intanto ha programmato per metà settembre un’esercitazione poderosa con 300 mila uomini e 1000 aerei.

Naturalmente, da gandhiani puri Jean-Claude Juncker e Mario Draghi scongiurano l’eccidio alle porte, pregando san Giorgio (Napolitano) di proteggere i portatori di verità e Welfare al seguito dell’erculeo Martina, in lotta dallo scorso 4 marzo per ripristinare l’articolo 18, reintrodurre le Unità sanitarie locali, abolire la riforma federalistica del 2001 sospinta dalla Lega 1.0, la Fornero, la Buona scuola e la scellerata Delrio.

Grazie al cielo c’è il presidente Mattarella, che ringraziamo sempre, comunque mai abbastanza, per aver dato singolare prova di resistenza rispedendo al mittente leggi contagiate dalla tremenda jella di Alfano, l’arcangelino invidioso della cristianissima Angela tedesca.

Emiliano Morrone


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