Ci asciughiamo, diminuiamo, ci stringiamo, perdiamo atomi e peso. Sta mutando il campo magnetico terrestre, cambiano gli anni: "viviamo strani giorni". Ma il prof. La Sala, con la forza straordinaria del suo - e ormai anche nostro - "pensiero accogliente", maturato a partire dalla formazione salernitana, ci suggerisce ogni giorno strategie spirituali, politoche e sociali di "uscita dalla minorità". Oggi, come ci ha ricordato con la sua ennesima e preziosa selezione, poi corroborata dall’attivissima Maria Paola Falqui, la minorità sta diventando perfino scarnezza o magrezza fisica, privazione della materia. Fortuna che noi della Voce contrapponiamo lo spirito, e qui ci viene in soccorso il santo Gioacchino, allo sterminio di un imperialismo elitario, ratificato dall’Occidente operaio e tele-alimentato. La Sala meriterebbe il Nobel per la sua lettura attualissima e potentissima di Dante, che mi sembra ben più avanti dell’intelligenza connettiva e della stessa emancipazione cui tende l’ultima scuola ermeneutica e florense del nostro Maestro torinese, che continua a "credere di credere".
Grazie di cuore, Federico.
Emiliano Morrone