L’Udu: "In corteo per difendere i diritti dei lavoratori, gli Atenei e il sistema formativo"
Scuola in piazza. Epifani: "Si cambi o sarà sciopero generale"
In 150 città italiane la manifestazione Cgil con gli studenti contro la politica finanziaria di governo. Dal palco di Roma l’attacco del leader sindacale ai ministri Gelmini e Brunetta: "Così non va". "Grande partecipazione" da Nord a Sud
Roma, 27 set. - (Adnkronos/Ign) - Oggi studenti in piazza a fianco della Cgil in oltre 150 piazze italiane contro la politica economica del governo. E a Roma dal palco del comizio di piazza Farnese, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, lancia il suo aut aut. "Spero unitariamente, ma se anche non fosse unitariamente, se le cose non cambiano andremo allo sciopero generale di tutta la scuola".
Parlando della riforma messa a punto dal ministro della Pubblica istruzione Gelmini, Epifani si chiede "con tutta umiltà, in quale testo di pedagogia antica o moderna sono stati rintracciati i principi" alla base di cambiamenti annunciati per la scuola primaria. "Perché -si chiede Epifani- dobbiamo distruggere la scuola italiana che funziona meglio, cioè quella primaria?". E, ancora, il leader dalla Cgil, si chiede come fa il ministro Gelmini "a dire che meno sta a scuola un bambino più impara".
Ma ce n’è anche per Brunetta. Riferendosi agli annunci di anticipi in busta paga sul contratto degli statali fatti dal ministro della Funzione pubblica, Epifani sottolinea che "i lavoratori non chiedono mance". Secondo il leader di Cgil "così non funziona. Bisogna avere rispetto per i lavoratori e per le organizzazioni che li rappresentano. Non sono mance quelle che i lavoratori chiedono, ma diritti e un contratto".
L’Unione degli Universitari ha invitato gli studenti a manifestare insieme al sindacato contro le scelte del Governo e "difendere i diritti dei lavoratori e dei cittadini di questo Paese, sempre più sotto attacco’’. Per l’Unione degli Universitari, presente in molte piazze italiane con i lavoratori, questo ’’non è che il primo appuntamento in piazza" di un autunno ’caldo’. "L’attacco che il Governo ha rivolto all’Università - fa osservare l’Udu- con i pesanti tagli ai finanziamenti e soprattutto con la possibilità di privatizzare tutti gli Atenei, non è un caso isolato e si inserisce in un progetto complessivo di screditamento e distruzione di tutti i servizi pubblici".
E dopo i cortei di oggi insieme ai lavoratori, gli studenti si preparano alla mobilitazione del 10 ottobre. Tra gli slogan esposti dai ragazzi oggi in piazza ne spiccava uno: ’’Non è che l’inizio - Manifestazione nazionale Studentesca - 10 Ottobre’’.
Quella di oggi, ha spiegato infatti il coordinatore nazionale diell’Unione degli Studenti, Roberto Iovino, "è solo una tappa che ci porterà alla mobilitazione generale studentesca del 10 Ottobre dove saranno più di 100 le città che si mobiliteranno contro i tagli del governo sull’istruzione, la reintroduzione del voto di condotta e l’abbassamento dell’obbligo scolastico. E siamo disponibili, nel caso in cui la Cgil convochi lo sciopero generale della scuola, ad assicurare il più alto grado di mobilitazione di tutti gli studenti e le studentesse nel nostro paese".
Intanto, la Cgil nel fornire le cifre sulla partecipazione di lavoratori, giovani e pensionati alle iniziative di mobilitazione ’’Diritti in piazza’’ che si sono svolte in oltre 150 città italiane, ha riferito che solo in Emilia Romagna erano 50 mila le persone a sfilare (20 mila a Bologna). Per le vie di Napoli in corteo c’erano 30 mila persone. 20 mila al corteo di Palermo e sempre in Sicilia 6 mila alla manifestazione di Catania e 4 mila a quella di Messina. A Roma in 15 mila hanno seguito a Piazza Farnese il comizio di Epifani.