Callipo: ’’Gli imprenditori restano in Calabria’’
Criminalità, toghe sporche, corruzione. Ma il Sud e regioni come la Calabria e la Sicilia sono terre in cui non è possibile una vita normale? L’imprenditore calabrese, già numero uno di Confindustria nella sua regione resta in prima fila. ’’Noi non molliamo’’, spiega il patron dell’omonima azienda del tonno. E mostra ai fotografi la spilletta che lancia l’associazione ’Io resto in Calabria’.Dì la tua sul forum
Roma, 5 ott. (Ign) - Criminalità, toghe sporche, corruzione. Ma il Sud e regioni come la Calabria e la Sicilia sono terre in cui non è possibile una vita normale? Filippo Callipo (nella foto), imprenditore calabrese, già numero uno di Confindustria nella sua regione resta in prima fila. ’’Noi non molliamo’’, spiega il patron dell’omonima azienda del tonno. E mostra ai fotografi la spilletta che recita ’Io resto in Calabria’, un gadget che lancia l’associazione che l’industriale sta mettendo in piedi ’’per dare speranza agli imprenditori locali e a chiunque nella società civile ha deciso di restare, per combattere, lavorare e affermarsi con i valori del lavoro e della legalità’’
Un modo per dire che ’’la sete di legalità appartiene a tanti in Calabria’’, come per esempio ’’ai giovani di ’E adesso ammazzateci tutti’ che hanno preso posizione sul caso De Magistris, e che da tempo stanno sfidando la criminalità’’. ’’Sul caso De Magistris -aggiunge Callipo- c’è stato già un polverone. Interesse di tutti è accertare la verità dei fatti e questo è un compito che tocca al Csm’’. ’’Noi -conclude Callipo- siamo per la legalità in ogni caso e per fa sì che questi casi si chiudano in fretta, permettendo a tutti di lavorare con tranquillità e impegno’’