FINI: PRESTO AL GOVERNO
(di Francesco De Filippo) *
ROMA - Una manifestazione imponente. Ieri An ha portato in piazza 500 mila persone (secondo gli organizzatori) tra simpatizzanti del partito e del centrodestra. Migliaia di bandiere bianco-azzurre hanno sventolato nel centro di Roma in tre cortei che, come immensi tentacoli, si sono chiusi intorno al Colosseo simili a un abbraccio.
Tre cortei - quello partito da piazza della Repubblica e’ stato il piu’ importante e corposo - non particolarmente chiassosi come di solito le manifestazioni, anzi, prevalentemente silenziosi, ma molto partecipati. Silenzioso ma graffiante, a tratti greve, specie nei confronti di Romano Prodi, obiettivo principale e quasi esclusivo di striscioni e slogan. Domenico Gramazio ha portato in strada una mortadella lunga tre metri caricata su un carretto trainato da un cavallo, ha indossato un camice bianco e ha cominciato ad affettarla.
Giganteschi palloni gonfi di elio galleggiavano a una decina di metri di altezza con attaccati striscioni con la scritta ’’Via’’ e la foto di Prodi o quella di Marrazzo. Da Cosenza alcuni hanno portato un gigantesco presidente del Consiglio che balla nudo su una padella posta sopra la fiamma dell’Msi: ’Mortadella in padella’. Azione Giovani, sentendosi parte in causa, non poteva evitare qualche riferimento ai bamboccioni di Padoa Schioppa. Ma la speranza, esplicitata da Fini nel discorso finale, e’ la spallata al Governo, non a caso lo striscione che apriva il corteo principale portava la scritta ’’Elezioni subito’’.
Millecento autobus, vari treni gratuiti, catering: An ha fatto le cose in grande per portare in piazza dagli adolescenti agli anziani, dal Meridione come dal Nord. Forse la piu’ grande manifestazione del partito di Fini, con un contributo degli alleati del centro destra. Qualcosa del genere era riuscito alla destra in occasione della manifestazione in piazza San Giovanni del 2006, ma appunto si trattava di tutta la CdL. Protagonista al suo arrivo in piazza della Repubblica e’ stata comprensibilmente Alessandra Mussolini, che, circondata da uno stuolo di fan con berretto nero, camicia rossa e pantaloni neri si e’ stretta in vita un foulard nero con la scritta Azione sociale e si e’ sistemata alla testa del corteo. Una mossa azzardata: mentre in Fini in moto faceva la staffetta tra i vari cortei per poi non seguirne nessuno e attendere l’arrivo della folla sul palco del Colosseo, Gianni Alemanno e Maurizio Gasparri avevano con l’eroina della destra un breve battibecco.
Alla fine la nipote del Duce finiva nelle seconde e terze file a fare da compagnia alla semi-invisibile Michela Vittoria Brambilla, che vari giornalisti hanno intervistato telefonicamente ma che nessun cameramen o fotografo e’ riuscito ad immortalare, giacche’ in realta’ nessuno l’ha vista. Nella folla spunta anche un gruppo di africani di un Circolo della liberta’ impegnati per lo sviluppo del loro continente ma anche qualche (pochissime) croce celtica. Quando squillano le prime note dell’inno di Mameli, pero’, in pochi si contengono, parte il canto ma si levano decine e decine di braccia tese nel saluto romano. Dall’alto, tra gli elicotteri della polizia, un velivolo transitava di continuo portando uno striscione: ’’Con Fini la destra moderna’’.
Sfilati per la citta’ i cortei hanno assiepato i Fori imperiali disseminati di maxischermi per seguire le immagini di quanto accadeva sul palco. Qui, oltre ai big del partito, si sono alternati al microfono esponenti della cosiddetta societa’ civile, dunque generali dei carabinieri, imprenditori coraggiosi che non hanno piegato la testa davanti alla ’ndrangheta o alla camorra, figli di vittime di terrorismo o di immigrati.
* ANSA» 2007-10-14 09:19