Ansa» 2007-10-14 21:29
STORACE: NON MI PENTO. BERLUSCONI LO DIFENDE
di Alessandra Chini
ROMA - Il giorno dopo il polverone piovutogli addosso per aver dato dell’"indegno" al presidente della Repubblica, il leader della ’Destra’ Francesco Storace non arretra. Non è pentito, ma fa comunque sapere che scriverà al Quirinale per avere udienza. E in sua difesa arriva la presa di posizione del leader azzurro Silvio Berlusconi: "Capita a tutti di sbagliare, errare humanum est", dice il Cavaliere che chiede al senatore di riconoscere l’errore per non fornire alibi all’Unione. Restano le critiche del centrosinistra e nel centrodestra sono soprattutto i centristi a stigmatizzare la sua uscita.
"La mia non è una polemica - puntualizza Storace che ieri aveva risposto alle critiche con "uno sbadiglio" - ma la risposta ad un attacco, non riesco a vedere il motivo di tante reazioni e non comprendo tutta questa ipocrisia. Ci tengo a sottolineare che non voglio la guerra totale. Non sono pentito di questo polverone, ho solo espresso un’idea come prevede la Costituzione".
Insomma, sembra chiedere Storace, dove sta lo scandalo? Tanto più che sono altri, a suo avviso, i temi sui quali ci si dovrebbe indignare. E’ questo, in buona sostanza, quello che andrà a dire al Quirinale, se verrà ricevuto. "Domani - spiega - scriverò a Napolitano sul caso di un italiano affetto da una grave sindrome per cui non può muoversi né comunicare per la completa paralisi dei muscoli del corpo e che vive con soli 23 euro al giorno per affrontare la sua malattia, la parola indignazione credo sia più adatta a situazioni del genere". Inoltre, il giorno dopo la bufera sulle sue parole, l’ex governatore del Lazio ricorda i casi in cui il centrosinistra attaccò il Colle ("volevano portare davanti all’Alta corte per alto tradimento Francesco Cossiga") così come le posizioni del centrodestra sui senatori a vita ("non ho fatto che ripetere i giudizi che sono stati pronunciati in questo anno e mezzo in primis dai leader del centrodestra").
Appena rientrato dalla Russia, però, il leader azzurro Berlusconi scende in campo a sua difesa. "Capita a tutti di sbagliare - sottolinea l’ex premier - errare humanum est. Questa volta è capitato anche a Francesco Storace e me ne dispiaccio. Sono sicuro, però, che non gli mancherà l’intelligenza per riconoscerlo, come ha avuto il coraggio di fare altre volte". In questo modo, sottolinea il Cavaliere, "toglierà alla sinistra un pretesto e un’arma per continuare ad attaccarlo". Berlusconi a parte, Storace, però, non trova troppa comprensione nel resto della Cdl. Per il centrista Rocco Buttiglione, infatti, il suo è stato "un errore, un errore grave" visto che "Napolitano fa un mestiere difficile e davvero non si merita che glielo si renda ancora più difficile con uscite di quel tipo".
Un po’ più morbido ma sempre sulla stessa linea il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto. "Francamente - sottolinea l’azzurro - non mi sento di condividere ciò che ha detto Francesco Storace, non solo per il merito delle sue affermazioni, ma perché il nodo dei senatori a vita non può essere affrontato e risolto né con attacchi personali ad alcuni di essi, né con ammonimenti istituzionali per quegli attacchi". Il problema, dice Cicchitto, sono le scelte "squilibrate" di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.