[...] Mario Capecchi, il Nobel americano per la medicina con il sangue veronese, il cognome italiano, un padre morto in Africa combattendo nella contraerea contro gli americani, un’infanzia da zingaro trascorsa rubando il cibo con bande di ladruncoli nella Bassa Padana e una vita che si stenta a credere anche se è la sua voce a raccontarmela, è una storia profondamente italiana, anche se nulla c’è di italiano nel suo curriculum di studente, nel suo trionfo di scienziato e nella sua lingua. (...)
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