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USCIRE DALLA PREISTORIA, E DALLA "COSMOTEANDRIA"! In principio era il Logos ("Deus charitas") - non il "Logo" ("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2006) dell’Imperatore cattolico-romano!!!

IL GRANDE PERICOLO E’ IL MONOTEISMO. RAIMON PANIKKAR DENUNCIA LA DIMENSIONE PREISTORICA DEL DISCORSO SULLA "VERITA’ ASSOLUTA" E SUL "DIO" DELLE GERARCHIE DELLE RELIGIONI RIVELATE - a partire dalla gerarchia della chiesa cattolico-romana. Una segnalazione di don Aldo Antonelli - a cura di Federico La Sala

giovedì 11 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il grande pericolo, e qui non vorrei scandalizzare nessuno, è il monotei­smo. Il monoteismo pensa che Dio è la Verità, perché il monoteismo pensa un Dio isolato, un Dio solo. Non è così in tutti i monoteismi, la questione è molto complessa, ma vi è questo co­stante pericolo: benché io non possie­da la Verità, c’è un Dio che la possiede e questo Dio ce l’ha rivelata. Non mi convince il monoteismo. Penso che il monoteismo non sia cristiano, perché il cristianesimo crede nella Trinità (...)

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> RAIMON PANIKKAR DENUNCIA LA DIMENSIONE PREISTORICA DEL DISCORSO SULLA "VERITA’ ASSOLUTA" E SUL "DIO" DELLE GERARCHIE DELLE RELIGIONI RIVELATE - L’eterno nell’istante )di Aldo Nove).

venerdì 8 maggio 2020

L’eterno nell’istante

di Aldo Nove (Avvenire, venerdì 8 maggio 2020).

In una celebre videointervista risalente a una ventina di anni fa, Ramon Panikkar (di cui, in Italia, è in corso di pubblicazione l’Opera Omnia presso Jaka Book), discutendo della nostra percezione del tempo e del suo senso in chiave universale con Franco Battiato, si sofferma su un neologismo da lui inventato, e che è «sempeternità».

L’eminente teologo e docente di religioni comparate, con il suo affabile, celeberrimo sorriso sulle labbra, propone di «gustare», come massima espressione sia della cultura giudeo-cristiana che di quella induista e anzi nella loro scaturigine unica, la presenza assoluta dell’eterno nell’istante. Ogni istante della nostra vita è eterno.

Alla richiesta di ulteriori delucidazioni da parte del noto musicista e ricercatore spirituale, Panikkar replica che il nostro passato è una proiezione attuale del futuro, così come il futuro è una previsione, ma più propriamente una fantasticheria, sul nostro futuro, che non conosciamo.

La sempiternità è invece innegabile, adesso c’è sempre e per sempre è stato o sarà nel tranello di un eterno umilmente e maestosamente attuale. Tale è ad esempio, al di là di tutta la sua potenza simbolica, l’esperienza liturgica, dove l’attuale abbandona le categorie del presente e del passato e si impone come liberatorio unitario assoluto, nella perpetuità di «adesso».


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