Il leader della Destra, sotto inchiesta da parte della Procura di Roma, insinua che i magistrati siano stati influenzati dal Colle
Storace, nuovo affondo su Napolitano
"Parlerò al pm della sua vita e della famiglia"
E poi annuncia: "Dovrà pentirsi chi mi ha trascinato a processo per lesa maestà"
ROMA - Altro duro affondo di Francesco Storace contro il presidente della Repubblica. "Il silenziatore dell’informazione sull’inchiesta pretesa da Napolitano nei miei confronti è apprezzabile, perchè mi renderà più libero di raccontare al magistrato senza pressioni mediatiche dettagli interessanti su vita e famiglia di Giorgio Napolitano e sulle sue smemoratezze rispetto al cosiddetto vilipendio delle istituzioni".
Questo è quanto si legge in una nota diffusa dal segretario della Destra. In cui si fa riferimento al procedimento giudiziario nato dalle sue dichiarazioni contro il capo dello Stato, che si era pronunciato a sua volta contro le parole offensive pronunciate dallo stesso Storace sul senatore a vita Rita Levi Montalcini. E il cui autore da un lato insinua il sospetto che l’inchiesta giudiziaria sia stata pilotata da Napolitano; e dall’altro minaccia presunte rivelazioni sulla famiglia del presidente.
Un reato, quello di offesa al capo dello Stato, su cui indaga la Procura di Roma. E di cui ieri si è conclusa la fase istruttoria. "In questo Paese cancellato nel diritto a avere un governo non inquinato dal voto dei senatori a vita, smetterà di parlare a vuoto - prosegue il leader della Destra, con toni sempre più minacciosi - chi dovrà pentirsi di aver voluto trascinare a processo per lesa maestà un parlamentare dell’opposizione".
* la Repubblica, 8 dicembre 2007.