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Per la Costituzione, e il dialogo, quello vero ...

"EUTANASIA", LEGGE E AMORE ("Charitas"). SUL CASO DI ELUANA ENGLARO, ALTRA ENNESIMA INGERENZA "CARITATEVOLE" ("Deus caritas est"!!!) DEL VATICANO CONTRO LA CASSAZIONE E LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Su queste assurde pretese della Chiesa di "dettar legge", e di imporre il suo "caro-prezzo"(="caritas"), la limpida lezione di Gustavo Zagrebelsky - a cura di pfls

giovedì 18 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] nelle discussioni odierne su problemi pubblici di pregnante contenuto etico, sui quali la Chiesa come tale chiede la parola, la loro dimensione costituzionale è totalmente trascurata o oltrepassata. Sulla disciplina delle relazioni familiari e dei legami interpersonali, tra persone di sessi diversi o anche del medesimo sesso; sui limiti della ricerca e della sperimentazione scientifica, in rapporto alla dignità dell’essere umano; sull’autodeterminazione delle persone sottoposte a (...)

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> EUTANASIA, LEGGE E AMORE ("Charitas"). SUL CASO DI ELUANA ENGLARO, ALTRA ENNESIMA INGERENZA "CARITATEVOLE" ("Deus caritas est"!!!) DEL VATICANO CONTRO LA CASSAZIONE E LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Su queste pretese della Chiesa di "dettar legge", da pagare a "caro-prezzo"(="caritas"), la limpida lezione di Gustavo Zagrebelsky - a cura di pfls

venerdì 5 settembre 2008

A BEPPINO ENGLARO "Com’é pesante la VERITÀ, com’é pesante".

E al padre si dica. E non si può davvero pensare di confrontarsi con se stesso senza che ciò causi dolore, angoscia, smarrimento. Ma ci si può spezzare, e questo ancora sa chi troppe volte si vide sul punto di spezzarsi, e sì che si debba temere e, per lui temendo, per il "Sé discutibile" come per il "Sé che conta", che il "confronto tra i due Sé” è "sopra tutto": che il confronto tra "il padre e il figlio", ed è per l’ambivalenza del tempo della "dipartita" i cui fini van l’uno per il "principio" e l’altro per la "fine".

Io dico che è tempo di "portare a termine" il "confronto": il fondo di te davvero NON è inarrivabile. Il "libro aperto della tua coscienza" NON turbi oltre la tua ANIMA né quella di tua figlia Eluana. Quel che vi si può "leggere", in quel libro aperto, l’ANIMA davvero NON può scalfire. Ti serva: che fosti "scelto" per quel che “SARA’ REALMENTE” non per quel che vorresti che si fosse. Cessi dunque il conflitto in te che il Cielo altro NON vuole, acquieta le tue paure, se vuoi DAVVERO, "NASCERE DALLE TUE STESSE CENERI" per raccontarlo al MONDO. Altro non dico a Te.

A ELUANA

E alla figlia si dica: "La prima "caduta" i tuoi piedi vide nel "fango". La seconda "Testa e Cuore" vide separati e contrapposti nella duplice esperienza del "perdere il cielo nonostante la Ragione" e del "perdere la ragione nonostante il Cielo", in quell’anima, trascinando, esplose in innumerevoli frantumi. "la Mia separazione per la vostra congiunzione” se tu potessi dire diresti, e tuttavia NON si ebbe la chiarezza: "Quando Io dovrò andarmene, dovrò andarmene. Ecco il "DOPO" che, aldilà delle confuse aspettative, si sta preparando. "Lei si sta preparando da anni", al Suo Spirito riferito, ed ecco che il "DOPO", che ora ben poco si conosce, è la CONDIZIONE indispensabile acciocché la "dipartita" sia resa POSSIBILE al tempo suo e di nessun altro. E non si può davvero pensare, che l’umano rimanendo tale "ad ogni effetto", con tutto ciò che comprende "il rimanerlo ad ogni effetto", possa intraprendere "siffatto viaggio" deciso da altri. Dunque, è d’uopo che questo si comprenda: dipartirsi è separarsi, è Andare, e "dove e come" Io ora lo dico che serve ripeterlo: "In tale "viaggio", l’Azione "nasce" dalla mente e si evolve in guisa che, evolvendosi Essa "inventa se stessa", e sì che da ciò il "viaggiatore stesso vien MUTATO, via via, fino al "trapasso". "Ecco, , quel che rende l’esperienza INCONCILIABILE con l’esigenze dell’umana vita: il "TRAPASSO". E in ciò si configura la "DIPARTITA" nel suo precipuo valore e in tutto il suo peso Il "Trapasso" è "l’intersezione di fine e principio nella Psiche", è quel che si definì "punto di sottrazione del mistero tra i due piani d’energia, l’uno fisico e misurabile e l’altro psichico e non misurabile. E’, per intenderci, il confine dell’Io ipotizzato, e NON conosciuto, che dell’Io troppo si suppone e troppo poco si sa. Il "Trapasso" è lo stato del "silenzio di sé", la sublime condizione di "annullamento di tutte le esperienze"; il "momento intermedio", nell’esistenza del "viaggiatore", nel quale l’esistenza stessa è sospesa, "immobilizzata", come "ricondotta alla Sostanza Ideale", a "pura Energia e ciò fa sì che dell’uomo si possa dire "Non è più" che, pur essendo in vita biologicamente, egli NON è, in verità, "quel che dell’uomo si sa e ci si aspetta" quando è in vita. Quel che di lui si riconosce è l’umana sembianza e null’altro, poiché, nel frangente del "trapasso", nel "viaggiatore" NON v’è l’uomo, la cui esistenza, come s’è detto, s’è "involata" e "modificata", e in quanto a quel che ESISTE è un corpo sorretto in vita dalle essenziali funzioni vegetative. Ciò si ha nel frangente del "TRAPASSO" e che a nessuno è dato determinare, che è quel che s’è detto "momento intermedio", che definisce lo stadio di superamento dell’umana condizione, ove si ha, dunque, che "non v’è coscienza, non v’è sensibilità e non v’è mobilità volontaria", che non v’è l’uomo, s’è detto, la cui esistenza, nel senso di "possibilità completa" di rapporti con la realtà, sia essa spirituale che materiale, è "immobilizzata", è, s’è detto come "ricondotta alla Sostanza Ideale", "pura Energia": ciò che vuol dire che nel frangente del "TRAPASSO" rimane dell’uomo unicamente l’ESSERE la cui significanza "ORA" non è in rapporto alle intrinseche SUE qualità, essendo "ORA" non più, dato il "frangente", "particolare" e, in ciò, "relativo al tempo e allo spazio", ma UNIVERSALE: ciò che fa del "viaggiatore", nel frangente del "TRAPASSO". "ELUANA: COLEI CHE NON E’ PIÙ’, EPPURE E’ NON ESSENDO ANCORA".


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