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Segno dei tempi....

ROMA. LA FONTANA "ROSSA" DI TREVI. UN’OPERAZIONE DA CHRISTO!!! L’acqua che scende dalle rocce sotto il Mosè e confluisce nel bacino è diventata di colore rosso fuoco. Rivendicazione dell’accaduto di "Azione futurista" - a cura di pfls

venerdì 19 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Alle 17.45 si e’ deciso di interrompere l’erogazione dell’acqua, se ne’ prelevato un campione, per analizzarlo,
’’sembra anilina’’ diceva qualcuno degli addetti ai lavori. L’allarme e’ rientrato quando gli operatori dell’Ama con i getti
d’acqua e gli spazzoloni, hanno dimostrato che il rosso si levava dalla vasca di marmo e dagli scogli di travertino. Alle
20.30 cosi’ l’acqua e’ tornata a fluire nella famosa fontana, che ha progressivamente riassunto il suo aspetto consueto. (...)

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> ROMA. FONTANA "ROSSA" DI TREVI. UN’OPERAZIONE DA CHRISTO!!! ----- E’ un collaboratore del consigliere comunale di An Marco Visconti il "futurista" che ha tinto di rosso l’acqua della Fontana di Trevi. Cinquantaquattro anni, noto per aver aderito a molte iniziative dell’estrema destra, Graziano Cecchini è stato denunciato per "danneggiamento e deturpamento di edifici pubblici".

domenica 21 ottobre 2007


-  Denunciato per danneggiamento Graziano Cecchini, noto negli ambienti dell’estrema destra
-  Ammette il gesto e minaccia: "Dopo il rosso sangue dei precari, aspettatevi il blu Puffo"

-  E’ un collaboratore di un consigliere di An
-  il vandalo "futurista" della Fontana di Trevi

ROMA - E’ un collaboratore del consigliere comunale di An Marco Visconti il "futurista" che ha tinto di rosso l’acqua della Fontana di Trevi. Cinquantaquattro anni, noto per aver aderito a molte iniziative dell’estrema destra, Graziano Cecchini è stato denunciato per "danneggiamento e deturpamento di edifici pubblici". Incastrato dal filmato ripreso da una telecamera del sistema di sicurezza installato nella piazza, il vandalo del fontana è stato rintracciato questa notte a casa sua dagli agenti della Digos che lo hanno accompagnato in questura per comparare il suo volto con i fotogrammi ripresi venerdì pomeriggio.

Lui ha ammesso: "Il rosso Trevi è il sangue dei precari, degli sfruttati, ma anche quello delle stragi della pulizia etnica che sta mettendo in atto la giunta militare birmana". Graziano Cecchini ha cominciato la sua militanza di destra ed estrema destra con il Msi, dove ha fatto parte dei "Volontari nazionali di Alberto Rossi", il servizio d’ordine del partito allora guidato da Giorgio Almirante, per approdare nei primi anni del 2000 a Forza Nuova, capeggiata da Roberto Fiore. "Un cane sciolto", lo definiscono gli ambienti di estrema destra che frequenta.

"Dopo il rosso Trevi, ci sarà il blu Puffo", minaccia enigmatico il "futurista". "Lo spargeremo se non ci daranno risposte sui costi, i ricavi e i singoli beneficiari del Festival del cinema di Roma". Blu Puffo? Che vuol dire? gli domanda il cronista. "Vedrete!"

Il gesto della Fontana di Tevi era stato rivendicato con un volantino in ciclostile a firma "Azione Futurista" il cui contenuto è stato immediatamente ritenuto dalla Digos come riconducibile ad ambienti della destra extraparlamentare. Nel manifesto, il gruppo viene esaltato come "avanguardia" destinata a creare un nuovo modello di società contro quella attuale, definita "grigioborghese e mercatocentrica" e sono espresse critiche contro il sindaco di Roma a proposito del Festival del Cinema.

Il primo a prendere le distanze dal vandalo di Trevi è stato proprio Marco Visconti, il consigliere comunale di An di cui Graziano Cecchini è collaboratore: "E’ vero: lavora con me ma saltuariamente. Si occupa della rassegna stampa. Non posso dirmi altro che amareggiato. Mi sento tradito nell’amicizia e nella fiducia riposta in persone che, facendo politica, lavorano al mio fianco. Così facendo, Graziano ha arrecato un grave danno di immagine a chi da sempre lavora al servizio dei cittadini. Una grave ferita a me e al partito".

Anche Giampaolo Mattei, fratello di Stefano e Virgilio morti nel rogo di Primavalle, volta le spalle al "futurista": "A dire il vero, quando lo frequentavo, Graziano Cecchini non aveva mai manifestato particolare interesse al futurismo". Il presidente dell’associazione Fratelli Mattei ricorda che lo cacciò quasi subito: "Era il nostro portavoce, ma aveva idee molto più estremiste delle nostre e presto ci siamo accorti che era impossibile collaborare con lui".

* la Repubblica, 21 ottobre 2007.


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