Prodi: «Piena fiducia a Mastella» Soddisfatto il Guardasigilli
Fallito lo sgambetto della Cdl in Senato
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, aprendo la riunione del Consiglio dei ministri «ha voluto ribadire la piena fiducia del governo al ministro Clemente Mastella e alle politiche del governo sulla giustizia che sono sempre state approvate e votate all’unanimità dal Consiglio dei ministri stesso». Prima dell’intervento di Prodi sia Clemente Mastella che Antonio Di Pietro avevano preso la parola. Dopo la conferma della fiducia nel Guardasigilli da parte del premier la riunione è proseguita con l’esame dei provvedimenti all’ordine del giorno.
Le parole di Prodi rappresentano quel chiarimento che il Guardasigilli aveva chiesto prima della riunione e in mancanza del quale sarebbe stato disposto anche a dimettersi. Si scioglie così il nodo della ventilata crisi di governo. Il Guardasigilli, Clemente Mastella, aveva infatti chiesto «un chiarimento definitivo in Cdm o sarà crisi». Nei giorni scorsi, infatti, l’Udeur aveva avvertito gli alleati sulla possibilità di non votare il decreto della finanziaria. E lo stesso Mastella aveva affermato: «Noi siamo per andare al voto in primavera. Prima ti togli il dente e meglio è, nell’interesse degli italiani».
In mattinata Mastella ha riunito l’ufficio politico del partito e in due note distinte ha ribadito la sua posizione. Quanto alla vicenda De Magistris, il Guardasigilli aveva garantito: «Continuerò la mia battaglia di dignità e di difesa della mia onorabilità. Chiedo con fermezza che l’inchiesta vada avanti, ma velocemente, per non lasciare i cittadini-elettori nel limbo dell’incertezza».
Quanto all’aspetto politico, il ministro aveva ribadito la sua intenzione di non voler fare alcun passo indietro, anzi: «Purtroppo in queste settimane si è consolidata una preoccupante anomalia democratica per cui chi non condivide la politica del governo in un settore delicato come la giustizia, come da ripetute dichiarazioni anche televisive, resta nel governo e nella maggioranza», riferendosi al ministro Di Pietro. «Il Guardasigilli - proseguiva la nota -, che a nome di tutto il governo è il responsabile politico del settore e nel contempo il tutore di quel necessario clima di serenità essenziale per la vita quotidiana del pianeta giustizia, ha il dovere di determinare nell’odierno Consiglio dei ministri un chiarimento politico definitivo sulla linea che il governo, nella sua collegialità, ha sin qui seguito nella politica giudiziaria».
* l’Unità, Pubblicato il: 23.10.07, Modificato il: 23.10.07 alle ore 18.34