L’ex parroco di Monterosso (Padova) è finito al centro delle cronache
dopo aver dichiarato il suo amore per una donna madre di un bimbo
Don Sante sospeso "a divinis"
aveva detto di essere innamorato
Caduta nel vuoto la petizione con 800 firme
che i fedeli avevano indirizzato al vescovo
PADOVA - Sospensione ’a divinis’ per Don Sante Sguotti. L’ex parroco di Monterosso, in provincia di Padova, è finito questa estate al centro delle cronache per aver dichiarato di essere innamorato di una donna madre di un bimbo.
Il decreto è stato firmato giovedì da monsignor Mattiazzo e poi notificato a don Sante. Il provvedimento ha effetto immediato dal momento della notifica ed è a tempo indeterminato. In base alla disciplina canonica, il provvedimento di sospensione a divinis, prevede che non si possano "più assolvere alle funzioni attinenti al ministero sacerdotale né ricevere ed esercitare incarichi riservati ai chierici".
Il decreto, che segue quello di rimozione da parroco della parrocchia di Monterosso, l’ 8 ottobre, e quello di avvio di un processo penale e amministrativo sulla base di alcuni articoli del Codice di diritto Canonico, il 17 ottobre, "è stato firmato dal vescovo Mattiazzo, dopo la discussione - insieme a due sacerdoti assessori - delle prove e degli argomenti e dopo aver esaminato ogni elemento in merito alla situazione del sacerdote interessato, così come previsto dalla disciplina canonica". E si chiarisce che "la sospensione viene inflitta a tempo indeterminato, fino a che il sacerdote non dimostra di ravvedersi".
E’ dunque caduta nel vuoto la petizione con 800 firme che i fedeli di Monterosso avevano indirizzato al vescovo. Inutile anche la precisazione del sacerdote di essersi innamorato ma "non in maniera biblica" e di non essere il padre del piccolo, fatta durante una conferenza stampa convocata per mettere a tacere i tanti pettegolezzi: "Sono innamorato di lei, l’ho aiutata a scegliere il nome del bambino e ci fidanzeremo in forma casta, se lei vorrà, il prossimo 2 dicembre".
"Don Sante Sguotti - era scritto nel decreto di rimozione del vescovo - deve lasciare la parrocchia entro e non oltre il 13 ottobre". Il posto del sacerdote innamorato è stato occupato da don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l’ecumenismo e la cultura.
* la Repubblica, 27 ottobre 2007.