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Eu-ropa: Italia....

IL GOVERNO NON METTE LA FIDUCIA SULLA FINANZIARIA. DECIDERE SE FAR PREVALERE GLI INTERESSI DI PARTE SU QUELLI DEL PAESE. ITALIA O "FORZA ITALIA"?!!! PRODI INVITA MAGGIORANZA E L’INTERO PARLAMENTO A UN COMPORTAMENTO DIALOGANTE E LEALE - a cura di pfls

venerdì 26 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] "Il nostro governo - ha ricordato il premier - ha proposto all’approvazione del Parlamento una serie di importanti provvedimenti: il decreto fiscale, la legge finanziaria, misure per i ceti più poveri, l’aumento delle pensioni basse, le politiche per la casa, per i giovani e per combattere la precarietà. Il governo, contemporaneamente, ha svolto un’azione di stimolo verso il Parlamento per avviare una discussione sulle riforme istituzionali e della legge elettorale, per rilanciare (...)

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> IL GOVERNO NON METTE LA FIDUCIA SULLA FINANZIARIA. DECIDERE SE FAR PREVALERE GLI INTERESSI DI PARTE SU QUELLI DEL PAESE. ITALIA O "FORZA ITALIA"?!!! PRODI INVITA MAGGIORANZA E L’INTERO PARLAMENTO A UN COMPORTAMENTO DIALOGANTE E LEALE - ... Senato, approvato il Decreto fiscale.

venerdì 26 ottobre 2007

Senato, approvato il Decreto fiscale *

Il Senato ha licenziato il decreto del governo che accompagna la Finanziaria nel corso della notte. Una maratona di votazioni in cui maggioranza e governo sono stati battuti sette volte. Quattro volte in mattinata e due volte in serata, dopo l’appello di Prodi alla lealtà, e una in piena notte, quando un emendamento di Fernando Rossi ha raddoppiato il bonus incapienti da 150 a 300 euro. Prima è toccato alla maggioranza essere battuta due volte, poi il governo ha subito due voti di parità, con cui al Senato non passano le proposte, su argomenti su cui aveva dato parere favorevole. Poi due scivoloni in serata su emendamenti appoggiati da governo e maggioranza e, infine, il voto nella notte che ha raddoppiato il bonus, alzato a 5 miliardi il costo della misura. «Spero sia tolto il bonus incapienti», ha detto Natale Ripamonti, relatore del decreto legge collegato alla Finanziaria, al termine di una riunione di maggioranza al Senato. Il perché sta nel fatto che «la copertura non sta in piedi».

Dopo una giornata sempre sul filo, la maggioranza porta a casa il decreto fiscale collegato alla Finanziaria. Il provvedimento è stato definitivamente licenziato con 158 voti a favore contro 155. il provvedimento ha subito qualche modifica, ma non è stato stravolto. Molto discussa la norma (bocciata e dunque non nel provvedimento) per la soppressione della società Stretto di Messina SpA.

Via libera anche alla destinazione del tesoretto, allo switch-off televisivo dall’analogico al digitale terrestre che passa dal 2008 al 2012, ai risarcimenti per i talassemici che si sono ammalati a seguito di trasfusioni infette e ai rifinanziamenti per Venezia e il Mose.

Le altre misure stanziano 550 milioni per ampliare l’offerta di alloggi a canone sociale da destinare principalmente alle giovani coppie con redditi bassi e agli sfrattati. Arrivano 1.035 milioni per le ferrovie e 215 per l’Anas; tolto il meccanismo del silenzio assenso sulle pensioni per finanziare il fondo Inpdap per garantire crediti agevolati ai pensionati.

Nell’editoria tagli meno corposi per i piccoli giornali: la diminuzione dei contributi prevista scende dal 7 per cento al 2 per cento mentre resta al 7 per cento fino a un limite annuo di agevolazioni di un milione e sale al 12 per cento per le testate che superano il milione l’anno di finanziamenti. Il tetto per le percentuali di rimborso a carico del servizio sanitario nazionale per l’assistenza farmaceutica si abbassa dal 14,4 al 14 per cento e varrà anche per le medicine distribuite in ospedale.

«Venerdì la maggioranza ha votato compatta il decreto fiscale senza ricorrere alla fiducia. È questa la notizia. È scandaloso, invece, che molti organi di informazione, soprattutto i Tg Rai, abbiano dato notizie distorte sull’andamento dei lavori dell’aula del Senato», dichiara Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a Palazzo Madama. L’andamento delle votazioni ha visto - sì - la maggioranza divisa (ma il governo si era rimesso all’Aula, ndr), con l’Italia dei valori e anche Barbieri dei socialisti che hanno votato con la Cdl. Ma«venerdì in Senato c’è stata una prova straordinaria», afferma il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. «In ogni caso vorrei fosse chiaro che stiamo facendo un miracolo. E con la situazione che c’è al Senato, con due soli voti di maggioranza, andare sotto sette volte su 251 votazioni, ed approvare il decreto senza mettere la fiducia si tratta di un miracolo».

* l’Unità, Pubblicato il: 25.10.07, Modificato il: 26.10.07 alle ore 15.10


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