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A Dante Alighieri, a Galileo Galilei, a Giordano Bruno .... e a Sigmund Freud, gloria eterna!!!

AMARE L’ITALIA. "NOI" E "GLI ALTRI": L’IMMIGRAZIONE E LA NOSTRA STELLA POLARE, LA LINGUA D’AMORE DI DANTE E DELLA NOSTRA COSTITUZIONE. La Voce di Fiore accoglie il "grido di dolore" per il "suicidio" dell’italiano lanciato da Magdi Allam e sollecita un dibattito sul tema - a cura di pfls

sabato 3 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] se ci pensiamo bene, l’italiano è la certezza che ci è rimasta di un’identità collettiva vilipesa e tradita dal rischio di estinzione a causa delle conseguenze letali del morbo del multiculturalismo sul piano della perdita dei valori comuni e condivisi. In un mondo in cui siamo soltanto noi a parlarlo e che ci ha già declassato a idioma di serie B, se siamo noi stessi a relativizzarne il valore all’interno stesso dell’Italia mettendolo sullo stesso piano di decine di lingue straniere, (...)

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> AMARE L’ITALIA. "NOI" E "GLI ALTRI": L’IMMIGRAZIONE E LA NOSTRA STELLA POLARE, LA LINGUA D’AMORE DI DANTE E DELLA NOSTRA COSTITUZIONE. .... Immigrazione, Benedetto XVI: "Garantire accoglienza e sicurezza".

domenica 4 novembre 2007


-  Immigrazione, Benedetto XVI:
-  "Garantire accoglienza e sicurezza"

ROMA - Di fronte alla presenza degli immigrati occorre assicurare "la sicurezza e l’accoglienza", garantendo "i diritti e i doveri che sono alla base di ogni vera convivenza e incontro tra i popoli". Benedetto XVI, parlando ai fedeli di Piazza San Pietro dopo la recita dell’Angelus, affronta il tema dell’immigrazione. Proprio nei giorni in cui, dopo l’omicidio di Giovanna Reggiani da parte di un cittadino romeno, il tema è al primo posto dell’agenda politica e non solo.

E lo fa con parole che rifuggono la violenza e l’intolleranza ma che richiamano forte il dovere di accogliere chi ha bisogno e di tutelare la sicurezza dei cittadini. "Auspico - dice il Papa - che le relazioni tra popolazioni migranti e popolazioni locali avvengano nello spirito di quell’alta civiltà morale che è frutto dei valori spirituali e culturali di ogni popolo e Paese. E chi preposto alla sicurezza e all’accoglienza sappia far uso dei mezzi atti a garantire i diritti e i doveri che sono alla base di ogni vera convivenza e incontro tra i popoli".

* la Repubblica, 4 novembre 2007.


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