Mutui, allarme di Draghi: troppo cari
Il ministro Padoa-Schioppa:
«Risanamento è ancora lungo» *
ROMA Le famiglie italiane cominciano a faticare a far fronte alle rate del mutuo per la casa. «L’incidenza delle sofferenze sui prestiti per acquisto di abitazioni, ancora bassa, inizia a mostrare segnali di deterioramento. La Banca d’Italia ha sensibilizzato il sistema sui rischi specifici», avverte il governatore Mario Draghi, nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio.
La tensione sui mercati Per le famiglie e le imprese, aggiunge il numero uno di Palazzo Koch, «il rialzo dei tassi interbancari si rifletterà in un aumento del costo dei prestiti a tasso variabile, che rappresentano tre quarti del totale dei prestiti a medio e lungo termine». In particolare, sottolinea Draghi, «se le tensioni sui mercati dovessero prolungarsi, gli oneri per i debitori potrebbero diventare significativi. Per le famiglie che hanno un finanziamento indicizzato al tasso Euribor a tre o sei mesi», calcola Draghi, «un rialzo permanente di 50 punti base comporterebbe in media un aggravio del servizio del debito dell’ordine dello 0,6 per cento del reddito disponibile; l’incidenza sarebbe maggiore per le famiglie meno abbienti».
«Un contocorrente bancario costa 130 euro l’anno»Non solo, ma mantenere un contocorrente bancario comincia a costare 130 euro l’anno: Draghi evita qualsiasi confronto internazionale e sottolinea che «la spesa, pur ridotta in media rispetto a un’indagine simile del 2005, effettuata con criteri e finalità in parte diversi, è molto variabile, anche a causa delle diverse caratteristiche di operatività». Il Governatore di Bankitalia parla anche della crisi dei mutui, e usa toni rassicuranti: «L’esposizione diretta dei maggiori gruppi bancari italiani al settore dei mutui subprime statunitensi è limitata».
Padoa-Schioppa: «Risanamento è ancora lungo» Da parte sua, il Ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa ricorda invece che il cammino di risanamento dei conti pubblici «è ancora lungo» ma fa sapere che la prospettiva di riportare il debito al di sotto del 100% del Pil «è a portata di mano». Sono soprattutto le nuove generazioni a dover sostenere il peso del debito: «Sono i primi a soffrire l’assenza di adeguate protezioni sociali per un mondo del lavoro flessibile, a subire la sproporzione tra le pensioni a cui contribuiscono e quelle che riceveranno, a sopportare il depauperamento delle risorse naturali per i mancati investimenti».
Napolitano: «Proteggere i risparmiatori»Nella Giornata mondiale del risparmio, è arrivato anche il messaggio del Capo dello Stato che invita a proteggere i risparmiatori: «Il grande sviluppo dei mercati finanziari - sottolinea - rende indispensabile l’adeguamento della protezione dei risparmiatori attraverso un costante miglioramento del sistema di regole e istituzioni». Sulla stessa linea, il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, secondo cui lo sviluppo finanziario «diventa sostenibile solo se la crescita delle quantità non si combina con una rinuncia della qualità».
* La Stampa, 31.10.2007.