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ANTROPOLOGIA. La "legge della casa" ("eco-nomia"), Il "caro-prezzo" ("caritas") del Dio-Mammona e il "Dio" di "Maria" e di "Giuseppe" (Amore: "Charitas")!!!

ECONOMIA E TEOLOGIA. ALLARME MUTUI: IL CROLLO DELLA CASA. UN GRIDO D’AIUTO E UN’INDICAZIONE DAGLI STATI UNITI: "SAN GIUSEPPE, AIUTACI TU!". Una nota di Ennio Caretto e un’analisi di Ilvo Diamanti - a cura di Federico La Sala

"IN GOD WE TRUST", "DEUS CARITAS EST": L’ORDINE SIMBOLICO DEL "DIO" DI "MAMMASANTISSIMA" E’ CROLLATO.
giovedì 1 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] James Martin è un gesuita, autore del libro «La mia vita con i santi». Ha spiegato al Wall street journal che secondo la tradizione americana la statuina deve essere interrata a testa in giù, e che chi vuole vendere un appartamento può metterla in un vaso di fiori. La intercessione del Santo sarebbe tanto più probabile quanto più la statua fosse vicina al cartello "in vendita". Lo storico Jaime Lara ritiene che il rito risalga al medioevo, quando chi occupava un lotto di terreno vi (...)

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> CRISI IMMOBILIARE E FAMILIARE, UN GRIDO D’AIUTO E UN’ INDICAZIONE DAGLI STATI UNITI: "SAN GIUSEPPE, AIUTACI TU !". ---- MUTUI, ALLARME DI DRAGHI: TROPPO CARI.

mercoledì 31 ottobre 2007


-  Cauto allarme del Governatore sul tema dell’indebitamento delle famiglie
-  per l’acquisto di case e beni di consumo. Ancora alti i costi bancari

-  Draghi sui mutui: "Sofferenze basse
-  ma ci sono segnali di deterioramento"
*

ROMA - Le difficoltà delle famiglie italiane a far fronte a mutui e prestiti, i costi ancora alti dei conti correnti e una maggiore attenzione da parte delle banche alla clientela, un cauto allarme sui prodotti finanziari "derivati" basati sul finanziamento del debito degli enti pubblici. Sono i tre temi affrontati dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi nel suo intervento per l’83esima Giornata mondiale del risparmio organizzata dall’Acri (Associazione delle Casse di risparmio).

Allarme mutui. Le famiglie italiane cominciano a faticare a far fronte alle rate del mutuo. "L’incidenza delle sofferenze sui prestiti per acquisto di abitazioni, ancora bassa, inizia a mostrare segnali di deterioramento. La Banca d’Italia ha sensibilizzato il sistema sui rischi specifici", avverte Draghi. Per le famiglie e le imprese, aggiunge il numero uno di Palazzo Koch, "il rialzo dei tassi interbancari si rifletterà in un aumento del costo dei prestiti a tasso variabile, che rappresentano tre quarti del totale dei prestiti a medio e lungo termine".

In particolare, sottolinea l’inquilino di via Nazionale, "se le tensioni sui mercati dovessero prolungarsi, gli oneri per i debitori potrebbero diventare significativi. Per le famiglie che hanno un finanziamento indicizzato al tasso Euribor a tre o sei mesi", calcola Draghi, "un rialzo permanente di 50 punti base comporterebbe in media un aggravio del servizio del debito dell’ordine dello 0,6 per cento del reddito disponibile; l’incidenza sarebbe maggiore per le famiglie meno abbienti".

Draghi sottolinea che l’indebitamento delle famiglie per acquisto di abitazioni, seppure in crescita, resta basso" con un’incidenza sul pil "poco più di un terzo della media europea" e un "rapporto tra il valore del mutuo e quello dell’immobile basso". Se in Italia, prosegue il governatore, "tipologie contrattuali simili a quelle dei mutui subprime statunitensi sono poco diffuse, l’attività del settore si sta però espandendo rapidamente"

In particolare, aggiunge il Governatore "tra il 2002 e il 2006 i mutui alle famiglie sono cresciuti a ritmi quasi doppi rispetto alla media europea. Si sta innalzando il rapporto tra prestito e valori dell’immobile. Le banche hanno cominciato a offrire soluzioni specifiche a nuove fasce di mutuatari, come lavoratori atipici ed extracomunitari". E per questo "la Banca d’Italia ha sensibilizzato il sistema su rischi specifici".

Conti correnti. Mantenere un conto corrente in Italia costa in media 130 euro all’anno. La stima è stata fornita dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel corso del suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio. Il numero uno di Palazzo Koch cita un’indagine condotta dall’istituto centrale su circa 4.500 conti tenuti presso più di 130 banche, per oltre il 70 per cento intestati a persone fisiche.

L’inquilino di via Nazionale evita qualsiasi confronto internazionale. Sottolinea invece che "la spesa, pur ridotta in media rispetto a un’indagine simile del 2005, effettuata con criteri e finalità in parte diversi, è molto variabile, anche a causa delle diverse caratteristiche di operatività; il 25 per cento dei conti con il minor numero di operazioni annue costa in media 70 euro, contro i 218 del 25 per cento con maggior numero di operazioni".

Alle banche Draghi chiede di "continuare a migliorare l’informazione fornita alla clientela. Trasparenza delle condizioni, concorrenza fra banche, attenzione per la clientela, consapevolezza di quest’ultima", afferma il governatore, "contribuiscono alla riduzione dei costi; possono e devono stimolare ulteriori progressi".

Problema derivati. Mario Draghi invita le banche a fare attenzione nel trattare strumenti derivati con gli enti locali. "Alla fine di agosto", rileva il numero uno di Palazzo Koch nel corso del suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio, "il debito degli enti locali per operazioni in derivati era circa pari a un miliardo; poichè gli enti più grandi ricorrono spesso a intermediari esteri, questo valore sicuramente sottostima il fenomeno".

Per questo, "da tempo la Vigilanza ha richiamato le banche ad accertare la piena aderenza delle operazioni con gli enti locali alle norme che li regolano, che consentono l’uso dei derivati solo a fini di copertura dei rischi, e che permettono l’indebitamento solo per finalità definite. Gli amministratori, dal canto loro", prosegue Draghi, "devono agire in modo consapevole.

I derivati sono utili per gestire determinati rischi finanziari; non devono essere usati per migliorare temporaneamente i flussi di cassa addossando oneri, in modo non trasparente, alle amministrazioni future".

Da tempo, afferma il Governatore, la vigilanza "ha richiamato le banche ad accertare la piena aderenza delle operazioni con gli enti locali alle norme che li regolano, che consentono l’uso di derivati solo ai fini di copertura dei rischi, e che permettono l’indebitamento solo per finalità definite".

Dal canto loro gli amministratori locali "devono agire in modo consapevole": i derivati, infatti, sono utili per gestire determinati rischi finanziari e non per migliorare "temporaneamente i flussi di cassa" scaricando gli oneri sul futuro.

* la Repubblica, 31 ottobre 2007.


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