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Europa. Italia: Roma....

DEI ROMENI, DEGLI ITALIANI E DEL GESTO DI EMILIA. Di Emilia, quella che ha fermato un autobus per denunciare il carnefice di Giovanna Reggiani. Una nota di Helena Janeczeck - a cura di pfls.

sabato 3 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il male abbiamo preso a rappresentarlo come banalità, col male abbiamo una dimestichezza familiare. Così ci troviamo in mano il bene come residuo. E come mistero. Non bisogna essere credenti per accedere a questa scoperta che lascia più attoniti e sgomenti che pieni di speranza.
E poi quali speranze bisogna avere? Il gesto di Emilia non è servito a nulla. Giovanna Reggiani è morta. Il governo di centro sinistra ha varato il decreto sulle espulsioni ad indirizzo principale dei (...)

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> DEI ROMENI, DEGLI ITALIANI E DEL GESTO DI EMILIA. ---- L’addio a Giovanni Reggiani."Giustizia e non intolleranza". Dopo la cerimonia funebre anche Giovanni Gumiero, il marito, ha voluto lanciare un appello alla tolleranza: "Sappiamo e dobbiamo distinguere le persone, un rom da un rom, un romeno da un romeno, un italiano da un altro italiano", ha detto al ministro Parisi.

sabato 3 novembre 2007


-  A Roma i funerali della donna uccisa a Tor di Quinto
-  Le lacrime del marito: "Non è giusto". In pochi contestano

-  L’addio a Giovanna Reggiani
-  "Giustizia e non intolleranza"

Il fratello: "I nostri genitori ci hanno insegnato l’amore"

ROMA - Quella rosa rossa l’ha tenuta in mano tutto il tempo. Solo alla fine l’ha lasciata sulla bara. Dolore, lacrime e tanta compostezza. Giovanni Gumiero, capitano di vascello della Marina e marito di Giovanna Reggiani, la donna seviziata e uccisa a Roma, era in prima fila ai funerali della moglie che si sono tenuti stamattina nella chiesa del Cristo Re. Accanto a lui, i genitori di Giovanna, i fratelli, gli amici, tanta gente. E i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Roma Walter Veltroni, il ministro dell’Interno Giuliano Amato, il leader di An Gianfranco Fini. E i vertici della Marina. Fuori dalla chiesa telecamere e fotografi.

I funerali, cominciati alle 11 e terminati poco dopo mezzogiorno, sono stati celebrati, per volontà della famiglia, con rito valdese a partecipazione ecumenica, per rispettare la fede valdese di Giovanna Reggiani e quella cattolica del marito. Ed è stata la moderatrice della tavola valdese Maria Bonafede a chiedere giustizia e a mettere in guardia dal rischio dell’intolleranza verso gli immigrati. "La giustizia - ha detto Bonafede - deve fare il suo corso. Punire i colpevoli. Va detto no all’intolleranza e al razzismo".

Parole tanto più significative all’indomani della spedizione punitiva contro un gruppo di romeni di Tor Bella Monaca. L’invito è stato poi rilanciato dal cappellano della Marina Fabrizio Benvenuti: "Sento parlare sui giornali di intolleranza, vogliamo giustizia e non intolleranza che è una malaerba".

Quindi è stata la volta del fratello di Giovanna Reggiani, Luca. Parole pacate le sue: "Cara Giovanna, il babbo e la mamma ci hanno insegnato la tolleranza e l’importanza dell’amore. Noi fratelli abbiamo sempre avuto uno spirito libero, grazie ai nostri genitori. Ricordiamoci che il silenzio non è sempre muto. Ciao sorella".

Smisurato il dolore del marito di Giovanna. Spesso con il volto rigato dalla lacrime. Circondato dall’affetto di parenti e amici: "Non è giusto, non è giusto. Perché? Perché?", ha detto più volte fissando la bara. Alla fine della cerimonia il feretro è uscito accompagnato da un lungo applauso. Sporadiche e fuori posto alcune voci che chiedevano "vendetta" e "pena di morte per gli assassini".

"Dalla chiesa del Cristo Re, si sono innalzate parole che hanno chiesto giustizia mai vendetta, fermezza mai intolleranza, rigore mai odio. Quelle parole, tutta la città di Roma, le condivide e le fa proprie" ha poi commentato Veltroni. Alcuni politici di destra lo accusano di essere uscito da una porta secondaria.

Dopo la cerimonia funebre anche Giovanni Gumiero ha voluto lanciare un appello alla tolleranza: "Sappiamo e dobbiamo distinguere le persone, un rom da un rom, un romeno da un romeno, un italiano da un altro italiano", ha detto al ministro Parisi.

* la Repubblica, 3 novembre 2007.


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